Per non dimenticare…
A cura di Enzo Coniglio
L’eroe di noi giovani che nei ruggenti anni 60, lottavamo convinti, in Europa e negli Stati Uniti, per cambiare il mondo, Muhammad Alì, nato Cassius Marcellus Clay Jr., è morto all’età di 74 anni, divorato dal morbo di Parkinson.
E’ più corretto dire che è risorto, adesso che si è liberato dal fardello del corpo e possiamo ammirare la grandezza professionale, etica, sociale e politica di questo figlio di due continenti: dell’Africa nera e dell’America dei diritti negati e della guerra del Viet-Nam.
Ha voluto innanzitutto riappropriarsi della sua identità culturale e storica, .cambiando il suo nome in Muhammad Alì e convertendosi all’Islam, religione di pace e di coesione tra i popoli.Ed è in nome dell’Islam, che nel 1967, all’età di 25 anni, si dichiara obiettore di coscienza, rifiutandosi di combattere nella guerra del Viet-Nam.
Questo ragazzone di un metro e 91, era già molto famoso in tutto il mondo avendo conquistato tre anni prima, il titolo mondiale dei pesi massimi e nel 1960, l’oro nei giochi olimpici di Roma, all’età record di 18 anni.
Nel 1967, venne arrestato e privato del titolo di campione del mondo.Non si arrese e continuò la sua battaglia civile nelle aule dei tribunali americani fino allaCorte Suprema degli Stati Uniti che nel 1971 annullò la condanna del 1967 e lo proclamò di fatto campione mondiale dei diritti umani e leader indiscusso dei movimenti pacifisti.
Da allora Muhammad Alì ha continuato con assoluta coerenza, ad imporsi sia nel pugilato dove ha riconquistato il titolo mondiale e ha vinto 56 incontri su 61 disputati, sia nella lotta per i diritti umani e per la non violenza, senza compromessi e sconti di alcun genere, assestando dei KO poderosi alla vecchia cultura razzista e guerrafondaia americana. Nessuno è riuscito a fermarlo, neppure il morbo di Parkinson che lo ha progressivamente debilitato fino alla apparente morte di ieri.
Dico apparente, a ragion veduta perchè Muhammad Alì continuerà ad ispirare quanti credono nella forza rivoluzionaria della identità culturale, del pensiero e dell’azione. A lui si applicano a pieno titolo le parole di Tertulliano con gli opportuni adattamenti: “Il sangue dei martiri è semente di nuovi cristiani”. La morte di Muhammad Alì ci regali i 100 nuovi Alì che sappiano assestare quei KO necessari per rivoluzionare il mondo.
Grazie, Muhammad Alì, nato Cassius Marcellus Clay Jr
Il tuo amico e devoto
Enzo Coniglio
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