RECENSIONI ED EVENTI
A cura di Maria Cristina Torrisi
Domenica 4 febbraio scorso, nel salone delle feste del Caffè Fellini di piazza Duomo di Messina, la professoressa Maria Teresa Prestigiacomo, presidente dell’Associazione culturale “Accademia Euromediterranea delle Arti, ha dato il via alle selezioni di opere di artisti e scrittori, per la partecipazione al Concorso “Premio in Campidoglio” a Roma che si terrà nel mese di settembre 2024. Fra i selezionati, lo scrittore Giuseppe Firrincieli, noto giornalista, componente della redazione di Nuove Edizioni Bohémien, e commediografo catanese, con la sua nuova opera “Occorre che la Sicilia sia siciliana!!!”, casa editrice Carthago. Il libro tratta la vera storia della Sicilia, degli usi e costumi e, soprattutto, della Identità siciliana.
“Il libro – ha spiegato l’autore – nasce dalla voglia di coinvolgere tutti i giovani siciliani, prima che l’onda lunga della globalizzazione li trasformi in qualunquisti ed ignoranti sulle loro origini. Esiste una Sicilia con una propria storia e padrona di una propria identità, con una propria lingua, una propria letteratura, una propria ricchezza di opere artistiche e di testimonianze classiche del passato:, una propria millenaria ricchezza culturale; una propria dote di usi e costumi; il più ricco tesoro al mondo di proverbi; una originalissima bontà di prodotti della natura, dove delicatezza, sapori, profumi, divinamente si fondono; una fantasia unica nell’aver prodotto un’arte culinaria mediterranea di mille e più sapori; una capacità unica al mondo nel saper comunicare, visivamente, gestualmente, posturalmente e tanto altro ancora.
Il grande Fabrizio de Andrè amava ripetere: “un uomo che perde il dialetto è come un animale che perde il proprio istinto”. Noi siciliani abbiamo una nostra lingua Madre da difendere da un italianismo, anch’esso in procinto di essere soffocato dall’onda lunga anglista”.
L’identità siciliana è insita nel nostro DNA, in quello dei nostri figli, anche di quelli espatriati, emigrati. Nessuno potrà scarfirla. Il collega Giuseppe Firrincieli, ha detto infine: “Da “non storico” , ma da attento osservatore degli avvenimenti che hanno purtroppo condizionato il Popolo siciliano da lunghi millenni, mi accingo a proporre questa mia fatica, con il sostegno dei lavori di letterati, storici, miei amici, che hanno creduto in questa opera”.
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