ARTE/STORIA
Si deve, innanzitutto, tornare ad amare la Patria. Solo così si potranno accettare i sacrifici, superare le difficoltà e riacquistare quel benessere che non fu un miracolo, ma il frutto dell’intenso lavoro e della fraterna cooperazione fra tutti gli italiani. Con questo fermo proposito ripetiamo assieme, ancora una volta, il grido che ci ha condotto all’Unità, all’Indipendenza, alla Libertà: “Viva l’Italia!”.
(Umberto II, Cascais, 31 dicembre 1982).
Omaggio a Re Umberto II (1904-1983) nel XLI anniversario della sua dipartita.
A cura del Cav. Franco Di Guardo
L’opera è stata realizzata dall’artista Demetrio Di Grado nel 2020, e raffigura l’ultimo Re d’Italia, Umberto II di Savoia, che lo ritrae nel suo studio di Villa Italia a Cascais, la sua residenza ufficiale durante il lungo esilio in Portogallo. L’artista tiene a precisare che l’opera non è stata ideata per ricordare il Sovrano, ma essa è frutto di una particolare ispirazione, tratta proprio da quella immagine di giornale, che meticolosamente ha tagliato e posizionato quasi al centro del quadro.
Guardando l’opera si evince che il “Re” diventa punto focale, dove convergono per accostamento tutte le altre, che insieme formano il collage analogico. L’artista spiega che la figura di quell’uomo alla scrivania, distinto e signorile mentre scrive, lo ha ispirato molto, ed è stata determinante per la
scelta del titolo, appunto: “distante ma presente”. Pura fatalità o semplice coincidenza, mostra come
era realmente Re Umberto con la sua amata Italia e con gli italiani.
L’interessante testo descrittivo del curatore Francesco Piazza, ci spiega nel dettaglio le opere dell’autore. “La ricerca iconografica che Demetrio Di Grado instancabilmente opera attraverso riviste e giornali pubblicati tra gli anni ’30 e ’60, rappresenta una continua fonte di ispirazione per la realizzazione dei suoi lavori caratterizzati da purezza compositiva e abilità manuale. Il taglio quasi chirurgico, la sovrapposizione dei soggetti e il gioco di livelli semantici, permettono a Di Grado di comporre racconti complessi dentro uno schema dimensionale ormai collaudato che ben si rapporta all’osservatore inducendolo a fruire l’opera quasi come fosse la pagina di una storia contemporanea che l’artista scrive ogni giorno.
Un diario emozionale influenzato dall’osservazione della società che lo circonda e che appare non dissimile da quella degli anni del dopoguerra, le cui immagini egli scompone e ricompone sigillandole infine con una frase posta sugli occhi dei suoi personaggi ormai senza tempo e luogo, che cancella lo sguardo aprendosi al mondo”.
DISTANTE MA PRESENTE
Collage analogico su carta 297×210 mm anno 2020 collezione privata #demetriodigrado
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