“Si è discusso sull’identità paesaggistica del territorio, bene della storia individuale e collettiva delle comunità del territorio delle Aci.”
Ieri pomeriggio, presso l’Istituto “Galileo Ferraris” di Acireale, il Meic ha promosso un incontro dal titolo Tutela dell’ambiente e sviluppo sostenibile nel territorio delle Aci: riserve naturali e verde pubblico. La tematica è stata scelta per l’importanza che il verde urbano e periurbano presenta nell’ambito dei beni comuni, nella consapevolezza che approfondirne la conoscenza sia una condizione necessaria per potenziare le iniziative di partecipazione della cittadinanza volte alla tutela e alla valorizzazione del nostro patrimonio ambientale. Quest’ultimo, infatti, non rappresenta soltanto un elemento che caratterizza l’identità paesaggistica di quest’area ma è anche iscritto nella storia individuale e collettiva delle comunità del territorio delle Aci ed esplica più funzioni sia sotto il profilo ecologico che socio-culturale ed economico. Basti pensare alla stretta correlazione tra tutela ambientale e il potenziale incremento dell’attrattiva turistica del nostro territorio e alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Dopo un’articolata e ben argomentata relazione introduttiva della Prof.ssa Marinella Sciuto, Presidente del Meic, il dottore forestale Agatino Sidoti, dirigente del Dipartimento Azienda Foreste Demaniale della Regione Sicilia, si è soffermato, tra l’altro, sugli strumenti di gestione e di pianificazione del verde urbano, con riguardo al censimento e al regolamento del verde e al Piano del Verde, fino ad arrivare alle più recenti previsioni della legge n. 10 del 14/01/2013. La norma prevede di ampliare gli spazi verdi delle città, di piantare alberi per ogni neonato o bambino adottato e un censimento delle piante che rivestono un valore monumentale e storico. Ha preso, quindi, la parola l’architetto Cesare Melfa che ha presentato con passione civica e naturalistica un suo studio condotto qualche anno fa sulla riserva “la Timpa” di Acireale, volto alla fruizione dell’area e alla valorizzazione delle strutture architettoniche presenti, con riguardo anche alla “Villa Calanna”, che un tempo era bellissima e che oggi si presenta in fase di avanzato degrado. L’edificio, ormai pericolante, potrebbe ospitare un Centro direzionale per la gestione della riserva, così come per la ricerca e l’educazione ambientale, nonché un museo delle tradizioni marinare e agricole.
L’ultimo dei relatori, l’ingegnere Sonia Grasso, ha ripercorso le vicende più recenti che hanno riguardato il bosco di S. Maria La Stella, impropriamente denominato “Bosco di Aci”, di circa 70 ettari, che è stato in parte riqualificato, anche con riguardo alle costruzioni conosciute come “Case Boscarino”, ma di cui ancora è incerto l’utilizzo e la destinazione. In particolare, è in corso di svolgimento il bando di gara volto a conferire la gestione e la custodia del bosco ad associazioni private, sebbene la recente abolizione delle province sollevi numerosi dubbi sulla futura titolarità della competenza di funzioni come la vigilanza e la manutenzione straordinaria, in origine assegnate proprio alla Provincia Regionale di Catania. Tra gli interventi programmati si segnala quello del Sindaco di Aci S. Antonio G. Cutuli, che ha espresso le sue riserve sul bando in oggetto, quello dell’Assessore al verde pubblico di Acireale G. Leonardi, che ha ammesso la necessità che l’Amministrazione comunale potenzi e valorizzi le forme di collaborazione e di partecipazione della cittadinanza, quello del dott. S. Costanzo del Cutgana e, infine, quello del capo scout M. Consoli, esperto di sentieristica. Significative e qualificate le presenze tra i partecipanti di “figure storiche” dell’ambientalismo acese.
Maria Pia Fontana
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