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LE ODI

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LE ODI

A cura di Ludovico Anastasi

PAGINA 24 ORE

E quando capiamo che fuggire da noi stessi e’ l’ultimo riparo per ricostruirci l’universo, fatalmente siamo gia’ sull’orlo dell’abisso. Cio’ che doveva essere e non e’ stato ha un suo lamento, un continuo battere di nocche al castello chiuso. E in piena estate mi ritrovo a dormire col copriletto.

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ALL’ALBA

E all’alba il mio pieno sorriso sorprese gli Dei confabulanti su ogni destino. Tirarono a sorte pattuendo col diavolo il mio cedimento durante l’occaso. E piu’ non sorrido. Ogni tanto starnazzo.

COMPIETA

Breve, curvilinea rosea nuvola estiva nell’ora del sole che cala dietro i monti dell’Etna, dei morti recita l’immane fatica...

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LE ODI

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Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

 

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LE ODI

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Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

CONTINUUM

E colloco la vita nella lucidata delle scarpe, piccola parata attorno alle mie cose stanche, recidive colpe, la mattanza delle passioni allattate al seno delle stelle.

IN CADUTA

E mi tolgono cosi’ tanta energia nel punto chiave della memoria da farmi zattera sperduta, smisurata ciclicita’ della storia che non si diede pena a darmi identita’ imprecisa, enigma fra gli enigmi, anima che andrebbe ridiscussa nella catabasi di questa universale pantomima.

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ANABASI

Ristagnante memoria mi diventa azzurrina, mare in calma al sole splendente d’agosto. Si sopporta questo tanto di afa che’ nessuna gioia e’ trinitariamente perfetta. S’insinua l’oscuro ricordo che quasi tutto rabbuia. E nel quasi s’inarca salvezza.

VITE

Forte l’ammanco d’entusiasmo per dar ...

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LE ODI

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Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

 

ESPATRIO

E quel subitaneo stare oltre confine, rotti gli argini carnali. Chi cerca trova, si diceva dalle mie parti. Ma anche in questi lidi mi sento smarrito e non trovo agganci.

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E bivacco. Sfuggente varco la porta nell’interstizio del suo spazio semiaperto, anima in cerca di qualcosa d’infinito. Valuto il grande salto ma ragionarci sopra e’ gia’ un ritorno a passo lento attorno al caseggiato che da anni mi fa scudo. Mi chiudo nel piccolo terreno seminato da miracoli da poco. Il prodigio immenso attendo mentre e’ gia’ ora dell’archivio.

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