LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi
DI STANCHEZZE E DINTORNI
E il tu chi sei?, m’interroga sul niente fatto oggi. Ho immalinconito ancora il giorno, risponde il me di me indifferente. Vi sono ore di sbaraglio nel navigare verso un nuovo mare gia’ vecchio d’acqua, di sale e di relitti. E a notte alta gli stellati, ingenui, a guidarci. Vi sono slanci abortiti per verita’ mai dette. E dei corpo a corpo rimangono giorni derelitti, i rancori mai spiaggiati.
E’ il giorno che mi assilla: allo spuntar dell’ora del risveglio si sputa rabbia che’ nei fumi del sonno, nella bruma di un’alba infinita crogiolarsi voleva ancora. Tante domeniche dopo Pasqua resurrezione ancor si aspetta e la parola che senza fatica indichi tutta una vita faticata cosi’ tanto che il divenir sconsola.
E dell’ultimo ...
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