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LE ODI

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Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

 

QUOTIDIANA PRESENZA DI SPINE

E cosi’ dicendo Dio ammoni’ il suo scrivano di andarci piano nell’annotare i nostri peccati che’ gia’ molti li abbiamo scontati passando per l’ordalico fuoco dell’anelato tempo bambino. C’e’ che in un fiato la malizia conquisto’ il gioco, quotidiana presenza di spine.

 

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MIGRANTI

E girammo in lungo e in largo. Pure l’esser mio venne trascinato dal vento. A volte la bonaccia strappava un sorriso: nell’approdo credavamo. Poi si ricominciava da capo. Patimmo, e molto, il sovrappiu’ della croce. Sempre fuori grembo in un’ombra di luce.

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LE ODI

io_riflesso

LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

E S’ADDORME

E s’addorme anche la stanchezza. Con anima neutra s’affronta questa giornata di vacanza. Restano sospesi i dolori da lenire come le prime gemme spuntate sulla pianta e le sospinte carte sulla strada ad andare dove il vento vuole. Solo rare farfalle vanno decise al fiore. Oggi non c’e’ alcun pugnale da evitare ne’ da eccitare alcun furore. Siamo passeggeri per mano presi da un presente che lento scorre e, piano piano, si fa gia’ ieri.

E DI TRAVERSO

E di traverso lascio il segnapagine sopra il libro letto. Dicono tutto debba stare dritto, a posto, perche’ non avvenga fatale incanto che faccia eco a destino avverso. Cosa, allora, ando’ storto nel piagato grembo di mia madre da cui uscii smarrito?.

io_riflesso

RICORDI

E sono rimasto solo io a custodi...

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LE ODI

la-lavorazione-del-terreno-e-la-semina-L-McHh3l

Le Odi
A cura di Ludovico Anastasi

ESPATRIO

E quel subitaneo stare oltre confine, rotti gli argini carnali. Chi cerca trova, si diceva dalle mie parti. Ma anche in questi lidi mi sento smarrito e non trovo agganci.

E BIVACCO

E bivacco. Sfuggente varco la porta nell’interstizio del suo spazio semiaperto, anima in cerca di qualcosa d’infinito. Valuto il grande salto ma ragionarci sopra e’ gia’ un ritorno a passo lento attorno al caseggiato che da anni mi fa scudo. Mi chiudo nel piccolo terreno seminato da miracoli da poco. Il prodigio immenso attendo mentre e’ gia’ ora dell’archivio.

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E MI RIPETO

Ho finito di visionare il futuro. Da tempo e’ tutto uno scavo all’indietro. Un mio fatto remoto: a volte vi gioco. Al piu’ ne sto prigioniero...

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LE ODI

0-21126

Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

 

ESPATRIO

E quel subitaneo stare oltre confine, rotti gli argini carnali. Chi cerca trova, si diceva dalle mie parti. Ma anche in questi lidi mi sento smarrito e non trovo agganci.

0-21126

E bivacco. Sfuggente varco la porta nell’interstizio del suo spazio semiaperto, anima in cerca di qualcosa d’infinito. Valuto il grande salto ma ragionarci sopra e’ gia’ un ritorno a passo lento attorno al caseggiato che da anni mi fa scudo. Mi chiudo nel piccolo terreno seminato da miracoli da poco. Il prodigio immenso attendo mentre e’ gia’ ora dell’archivio.

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LE ODI

MiserieUmane1

Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

 

DI MISERIE UMANE

E gia’ al mattino quei ripetuti gesti a difesa da nuove cose, dall’ignoto che ci cerca e il cuore scava per nuovi colpi di scena di dolore cercando applausi dai non paganti spettatori delle nostre tristi vite, drammaturgia da quattro soldi risparmiati che fanno accumulo, capitale. Povere commedie raccontate a casa con sorrisi malcelati e nervosa alzata di spalle tanto per dire a moglie e figlie: ho rivisto gratis la sequenza dei rassegnati.

MiserieUmane1

 

Vorrei una radura dove portare le mie parole a far silenzio. E sarebbe gran lezione in spirito e cuore, che’ in epos l’assenzio ha molto sfatto e non c’e’ piu’ bisogno di furore. In calma vorrei solo scrivere d’amore.

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