LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi
A perderci le penne sarò io in questa storia. Ho posto le speranze nell’ Isola di Utopia. Sapevo della sua lontananza eterna con relativo manifesto: “qui non si approda”. Ritorno all’ Eden, mia tentata, con atto di obbedienza. La tuma del serpente la farò in altra riva, redento dalla colpa. Chi non ha peccato scagli la prima pietra. Ma ciò non mi dispensa dall’ essere lapidato. Però su te mai ho serpentato. Solo la balorda irricevibile voglia di essere amato.
29 novembre 2024
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Vera o meno che sia, la calura della penultima notte novembrina avvampa cuore e anima. Duale mescolanza in un sol corpo. C’è una traversia tutta mia nel racconto. Se c’è un dettato, fallo tuo. Mi basta la barca a sette vele o il piccolo naviglio per inventarmi vagabondo...
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