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LE ODI DI LUDOVICO ANASTASI. “QUALCOSA INVENTO”

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LE ODI

A cura di Ludovico Anastasi

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Un nuovo concetto di poesia. Asettico. Se volete faccio un contratto per non giustiziare nessuno. A stare nei miei panni continuo. Peccato non poter lussureggiare di me lungo le strade. Qualcosa invento. Il tetto coniugale è tutto un teatro, così come il vostro. C’è chi canta o recita a soggetto. Pardon Pirandello. Calmi! Non mi giustizio da solo. Lucida Mente scruto, vango il mio sostentamento. Settant’anni senza mistero, solo qualche scheletro. Excusez moi, di tutti è l’ armadio.
1 Settembre 2024

Conosco un posto che so e che non rivelo. Ci torno spesso da solo perché son bravo a giocare d’ accomodo. Da bambino giocavo a palla con un legno. Il fantasioso uno a uno e palla al centro. Ora vanto un credito. Lo lascio all’ oblio. Il giusto debito.
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LE ODI di Ludovico Anastasi. “Di se stessa buffoneggia la notte…”

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Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

Di se stessa buffoneggia la notte, mi suggerisce qualcosa che non riesco a capire, mi ferisce le orecchie. Se fosse un canto goliardico l’ accetterei di buon grado. Andremmo al circo dell’ universo, clown compresi e acrobati da strappa applausi. Biglietti pagati per concessione gentile degli dei. Con te mi tuffo in mezzo alle stelle o notte cara, notte lucente. Della pantomima di lor signori facciamoci beffe. In te accoglimi Signora delle sorti. Donami le ali.
4 settembre 2024

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Il cielo s’addorme presto la sera. L’ intima voglia di quiete suffragando le anime. La mia è fuggita da vera battona sbattendo la porta. Il corpo ha una contabilità tutta sua, con il cuore è la disputa. In questo autunno voglio risorgere come un arcangelo...

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LE ODI, RICORDI SPARSI DI LUDOVICO ANASTASI. Si chiama “Perenne”

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LE ODI

A cura di Ludovico Anastasi

E non…
mi aggrego ai forzati del desiderio. Il mio sta molto più in alto. Si chiama Perenne e lo conosci in profondo. Te lo ricordo con frasi dorate come a nasconderlo ma non è il gioco dentro il platonico antro. Come sempre tu cerchi di evitare lo slancio per profonde ferite. Di ciò in me prendo nota. Ma non poter pronunciare quella parola è come gioire nel pozzo.

7 Giugno 2024

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Ma davvero…
vogliamo sotterrare i rancori con noi? Vicini all’ eterno, fratello, non dovremmo fare più drammi. I danni, lo so, stanno nel cuore di entrambi. Ad ognuno, chi più chi meno, le sue parti. In fondo siamo il risultato di antiche congiure stellari. Il domani, lo si voglia o no, non presenta lunghi sentieri...

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LE ODI, RICORDI SPARSI DI LUDOVICO ANASTASI (Fratello dramma)

Dramma

LE ODI

A cura di Ludovico Anastasi

Fratello dramma

Non è mio costume usare parole al miele. Nato molto prima grande sciagura a me ti rivelasti. Per quegli anni in più che tieni, come fossero miliardi, ancora dentro mi opprimi. Tra noi due lo stesso sangue non è niente. Non riesco a spazzare il cumulo di incubi. A te, sicuramente, mi rivelai Caino, nel grembo facendo cadere nostra madre. Molto dopo me andrai verso l’Alto Altare. Io comincio già a lodare il mio serpeggiante demone.
26 Aprile 2024

Dramma

Antro

Pazzesco! Da questo cul de sac uscirò spennato come a Natale il tacchino. Da tempo è stato preannunciato del mio sano sperare meglio. Avessi ricevuto oltre al grembo proposte altre da principio la terra avrei sorvolato senza atterraggio. Agli altri la mia epifania non avrei dato.
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LE ODI, RICORDI SPARSI… MONOLOGO CON DIO

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LE ODI

Monologo con Dio

Sempre in gara noi due. Vi sono sofferenze spalancate che riducono al silenzio. È ancora senza rondini il mio nido, tardo ad abitarlo. Le sagome degli andati mi stanno attorno. Non è mai troppo tardi per mettere le ali? Di piume sono sprovvisto. Non più mielata è la voce. Amaro il canto.
19 maggio 2015

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Del mio interiore lupo

E scatenai i sogni spaccando l’attimo. Non tenni conto del monito. Ora attendo che tutto mi si ritorca contro. Mi ero rivolto alle voci plurime per rendere più amabile l’ abbraccio che ancora in tanti attendono. Di solitudine sono marchiato. E piango.
28 aprile 2015

Stato attuale

È non c’è più vera sorpresa in questo battaglione stanziale che è la mia esistenza. Fossi grande stratega muoverei le truppe in folgorante avanzata...

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