Attualità – Nuove Edizioni Bohémien – Maggio 2014
A cura di R.B.
“Il Governo valuti la possibilità di dichiarare lo stato d’emergenza perché noi non ce la facciamo più: Catania e la Sicilia sono allo stremo”. Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco parlando dell’emergenza migranti e ricordando che “nei prossimi mesi potrebbero arrivare nell’Isola decine di migliaia di persone e questa situazione non può continuare a gravare esclusivamente sulle spalle delle comunità locali”.
Bianco ha ricordato come venti giorni fa avesse chiesto e ottenuto la convocazione di una conferenza unificata straordinaria Stato-Regioni e Stato-Città in cui il Governo si era impegnato ad attivare gli Spra e sostenere le amministrazioni locali.
“Ma – ha sottolineato Bianco – ormai quello che era stato deciso non basta più. Il nostro cuore piange nel leggere la disperazione sui volti di queste donne, di questi bambini che hanno visto i loro compagni di viaggio morire per inseguire un sogno di serenità. Catania ha nel suo patrimonio genetico la cultura dell’accoglienza e della sensibilità sociale. Ma bisogna considerare anche altre cose. Per esempio che abbiamo destinato il Pala Arcidiacono per accogliere i migranti perché il Palaspedini era stato danneggiato dagli ospiti di un precedente sbarco. Bisogna considerare che le forze di polizia impegnate nell’emergenza sono sottratte all’attività ordinaria. E bisogna considerare che ci troviamo in una situazione anche finanziaria drammatica perché le risorse, per esempio per pagare l’ospitalità dei minori non accompagnati, le anticipiamo noi. Insomma, è ora di voltare pagina”.
“Sono stato – ha spiegato Bianco – il ministro dell’Interno che lanciò l’idea di una polizia europea delle frontiere. Ora bisogna far capire a Bruxelles che le frontiere della Sicilia non sono quelle italiane, sono quelle dell’Unione europea. A questo colossale dramma dobbiamo pensarci tutti insieme. È impossibile che ci siano persone a Bruxelles che restano comodamente restare sedute a occuparsi dei fatti loro anziché stare in prima linea e difendere questo pezzo di Europa”.
Il sindaco di Catania ha proposto anche alcune soluzioni: “Bisogna sciogliere – ha detto – dei nodi importanti come quello della fotosegnalazione: i migranti non vogliono farla qui perché temono di dover restare in Sicilia per via delle attuali norme Ue”. Ovunque approdino, ha detto Bianco “è comunque Europa e se poi vanno in Scandinavia, completeranno lì le loro pratiche”.
Per il sindaco di Catania “la sosta in Sicilia deve essere rapidissima, poi i migranti devono passare in strutture di ospitalità in tutt’Italia: in provincia di Catania ci sono 7-8 mila migranti e altre province si lamentano per cinquanta presenze”.
Bianco ha chiesto inoltre di mettere le Prefetture isolane in condizione di espletare le procedure burocratiche dotandole di risorse umane e mezzi aggiuntivi.
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