Sold out per il concerto di Massimo Ranieri

IMG-20180117-WA0006

Recensioni ed Eventi/Spettacolo

A cura di Giusy Pagano

Foto di Chiara Leonardi

IMG-20180117-WA0006

Tutto esaurito per il concerto di Massimo Ranieri che si è tenuto lunedì 15 gennaio presso il teatro Metropolitan di Catania.
L’artista ha interpretato magistralmente il ruolo di attore, cantante e ballerino, un vero showman, intrattenendo il numeroso pubblico per due ore di spettacolo.

IMG-20180117-WA0005
Massimo Ranieri, pseudonimo Giovanni Calone, nasce a Napoli il 3 maggio 1951. Un cantante con decenni di proficua carriera alle spalle, è considerato uno dei personaggi dello spettacolo più apprezzato.
E lunedì scorso l’artista napoletano ha conquistato il pubblico di Catania con le sue canzoni, che non hanno età.
Infatti, aperto il sipario del teatro, accese le luci, e’ arrivato lui: giacca di velluto, camicia bianca, pantalone nero e scarpa di vernice lucida ha incominciato a cantare “Vent’anni”.

IMG-20180117-WA0004
Un successo del 1970 che trionfò a Canzonissima, ma che ancora oggi riesce ad emozionare e far cantare tutto il pubblico.
Le luci sullo sfondo del teatro azzurro, hanno fatto risaltare l’artista e la sua band, composta da: Max Rosati (chitarra), Andrea Pistilli (chitarra), Flavio Mazzocchi (pianoforte), Pierpaolo Ranieri (basso), Luca Trolli (batteria), Donato Sensini (fiato), Sfefano Indino (fisarmonica).

IMG-20180117-WA0003

Accompagnavano musicalmente l’artista napoletano, mentre si esibiva nei suoi successi di oggi e di ieri, successi che in questi anni  hanno fatto da ‘colonna sonora’ a tante storie d’amore.
Un viaggio, tra canzoni e monologhi teatrali, da Schakspaer a Strehler, e altre performance di cabaret.
Il pubblico ha cantato insieme a lui, “Perdere l’amore”, “Se bruciasse la città”, “Erba di casa mia”, “ Rose Rosse” di cui hanno chiesto il bis.
L’artista Massimo Ranieri ha dimostrato in questi anni che la musica e la poesia sono quel sentimento che alimentano l’amore, la vita. E sulla poesia ed il recitare ha affermato: “muoiono i poeti, ma non muore la poesia, perché la poesia è infinita”.