Figlia d’arte, già da piccola conosce la vita del palcoscenico e, dopo le nozze, fonda, insieme al marito, la compagnia teatrale “Dario Fo-Franca Rame”,
A cura di Maria Cristina Torrisi
Un altro nome si aggiunge al mondo dello spettacolo. Ieri il “cuore matto” ha smesso di battere e stamane Francesca Rame, malata da un po’ di tempo, si è spenta a 84 anni a Milano.
Nata a Parabiago il 18 luglio del 1929, moglie dal 1954 di Dario Fo, e madre di Jacopo, la grande attrice teatrale era famosa anche perché politica ( venne eletta senatrice in Piemonte) e femminista (partecipò infatti attivamente alla battaglia del ’68 a favore delle donne, facendo parte del movimento femminista). A lei si deve la fondazione del “Nuova Scena”, nato con l’obiettivo di portare avanti spettacoli politico-satirici.
Il 1973 segna l’inizio di una nuova e drammatica era per lei: esponenti di estrema destra la rapiscono e l’attrice è costretta a subire violenze fisiche e sessuali, così come racconterà in futuro nell’opera del 1981 “Lo Stupro”.
Figlia d’arte, già da piccola conosce la vita del palcoscenico e, dopo le nozze, fonda, insieme al marito, la compagnia teatrale “Dario Fo-Franca Rame”, dove entrambi rivestono ruoli fondamentali per il gruppo: regista e drammaturgo lui e prima attrice e amministratrice lei. E’ grazie all’attivismo suo e del marito che, nel 1999, la coppia riceve la laurea honoris causa da parte dell’Università di Wolverhampton.
E’ del 2009 la sua autobiografia “Una vita all’improvviso”, lavoro realizzato con Dario Fo.
Dopo una vita dedicata interamente all’arte teatrale, Franca Rame dice addio alla recitazione nel 2012 a causa di un ictus.
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