A cura di M.C.T.
“Il Santo dei poveri”, Patrono d’Italia, nacque ad Assisi nel 1182 e morì nel 1226. Venne canonizzato nel 1228 da Papa Gregorio IX.
Il padre era un ricco mercante di stoffe e si chiamava Giovanni Francesco Bernardone.
Francesco era come un giovane benestante dei nostri giorni, colto e dedito ad una vita mondana e spensierata, sino a quando, dopo aver partecipato alla guerra contro Perugia, ammalatosi e rimasto in prigione per più di un anno, meditando le parole del Vangelo, cambiò radicalmente stile di vita.
Nell’anno 1205 fece ritorno nella sua Città e si dedicò agli ammalati e, dopo aver visto in visione San Damiano che gli diceva di restaurare la sua chiesa, al rifacimento di costruzioni ormai in rovina che erano state meta di culto. Per tale motivo fu diseredato dal genitore che non riconobbe più in quella nuova figura il figlio. Quest’ultimo, dando voce alla sua vocazione, si svestì dei suoi abiti dinnanzi al Vescovo di Assisi e continuò la sua opera.
Fu tre anni dopo che, durante una Messa, sentì il bisogno di iniziare la sua predicazione nel mondo e di spogliarsi di ogni bene. A seguirlo furono 12 fratelli che stabilirono come loro sede la chiesetta della Porziuncola. Sarebbero trascorsi due anni anni (1210) per costituire l’Ordine, riconosciuto da Papa Innocenzo III. A quello sarebbe seguito un secondo Ordine, quello delle clarisse, grazie alla vocazione di Chiara d’Assisi.
L’opera di Francesco si allargò in vari paesi d’Italia ma andò anche oltre: Egitto e Terra Santa. Una volta tornato ad Assisi lasciò l’incarico di superiore a causa dei malumori tra i frati e si dedicò ad un’altra realtà, quella che sarebbe divenuta il terzo Ordine francescano (i Terziari). Nel 1224, dopo 40 giorni di deserto e digiuno, ricevette le stigmate sul monte della Verna.
Provato dal dolore fisico e rimasto cieco, mostrò il suo innamoramento per Dio con la sottomissione ai suoi mali e con un Cantico di lode.
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