Riesci a dire a Gesu’ che lo ami…

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A cura di Anna De Cutis

Riesci a dire a Gesù che lo ami?
Non so se sono capace di dirGli Ti amo, ma comincio a percepire la grandezza del Suo Amore per me.
Questo il mio punto di partenza, quello che mi fa blaterare come Pietro: ”ti voglio bene” per 3 volte. Il Signore sa attendere il nostro Amore ne ho le prove proprio nelle vicissitudini delle mia vita.
Il Suo è un Amore stabile, immenso da quando mi ha intessuta nel seno di mia madre e ha scritto il mio nome come sigillo sul Suo palmo, il mio è in crescendo … perché lo sto conoscendo ogni momento di più.
La costante è la relazione continua con Lui. E’ l’amato che ho sempre cercato, il “principe azzurro” dei miei sogni di bambina. Da quando sono in relazione con Lui, anche il mio approcciarmi agli altri è mutato. Ogni volta che incontro qualcuno, specie antipatico, fuori onda con me, cerco in questo la scintilla del Suo sguardo.
Cerco di scorgere, magari nell’abisso di un’anima nera, quell’imprimatur d’amore che Il Signore gli ha donato. Esattamente come ha fatto con me. Mi sforzo (spesso è
un’impresa titanica) di riconoscerlo fratello.
Allora fantastico con la mente ed immagino quando anche l’antipatico per eccellenza, un giorno ri-incontrerò in paradiso e lo vedrò ricoperto di luce. Anche a Lui il Signore, magari in maniera diversa da me, darà la possibilità di conoscerLo e
conoscersi.
La strada ce l’ha indicata con Abramo nel “va a te stesso”. Guardati dentro, scopri quel germe di luce che ti rende figlio di Dio, prenditene cura, guardalo al
microscopio, impara a decodificarlo e intuita la strada … esci dalla tua terra e va … con fiducia.
Gesù Lo chiamo continuamente nella preghiera del cuore e Lui risponde aprendomi le pagine della Scrittura. Da queste intuisco la direzione o la consolazione o il giubilo o la rettifica.
E’ una esperienza grandissima vivere l’amore di Dio e non so, ”intervistando Lui”, quanto può pensarsi soddisfatto dei miei passi da lattante, ma sono certa che mi ama così tanto che quel poco che esce da me Lui lo moltiplica come i pani e i pesci
del miracolo. Lui fa nuove tutte le cose, partendo proprio dai nostri cuori spesso logori, stanchi e pieni di cicatrici profonde.
Il segreto sta nel lasciarLo operare come meglio crede, perché quel che crede per ognuno di noi è la cosa giusta anche se all’inizio può sembrare folle.
I nostri patriarchi, il profeti, i santi, tutti ci indicano che sempre il Signore richiede una scelta di vita, un “sì, sì, no, no!” Non sacrifici, offerte …ma solo una scelta: farsi abitare dal Suo amore. Nulla di più.
L’anno scorso, quando il frate che guida la Scuola di Preghiera che frequento ci ha OBBLIGATI a praticare la preghiera del cuore per poter proseguire … ci siamo ribellati.
E’ noiosa, è infinta, mi sento scemo … duemila obiezioni da parte di tutti. Serafico una sera disse: in questa scuola si fa così. Se non vi sta bene trovate altre mille opportunità di percorsi, tutti oltremodo validi, altrove. Se non la praticate non riuscirete ad andare avanti, a comprendere quello che faremo in seguito e quindi sarete do ostacolo a tutti. Quindi la prossima volta o dentro o fuori.
Aggiunse … vi dovete fidare innanzitutto di Dio e di chi ha fatto questo percorso prima di voi.
Avevo letto il Pellegrino Russo, ma sembrava difficilissimo, in un contesto sociale e culturale diversissimo, mettere in pratica la preghiera del cuore.
Altre obiezioni, ma il frate fu fermissimo nella sua posizione e aggiunse un esempio per me illuminante:
A Gerusalemme per entrare nella chiesa della Natività bisogna passare da una porta molto bassa e quindi inchinarsi.
Aggiunse che quello era l’atteggiamento giusto davanti al Signore: ”capo chino e ginocchia piegate, ma non per falsa penitenza … ma per lo stupore della grandezza
del mistero dell’amore di Dio!”
E poi: “ma quando vi entrerà in zucca questo?”
Quindi se vi dico di fare la preghiera del cuore, fatela punto e basta e le ginocchia si piegheranno da sole perché entrerete nel cuore di Dio.
Mi sembrò tanto antipatico e pure un po’ spocchioso, però siccome sono curiosa, decisi di provare …
Risultati ad oggi: meraviglia, stupore, benedizione, gioia, pace e molto amore.
Shalom! come dicono i fratelli ebrei.
Non so spiegarlo a parole, ma si è aperto il mar rosso e seguo la nube … mi sento al sicuro.