RIEDUCARE LA SOCIETA’ AD UN MODELLO DI TOLLERANZA.

Bisogna ricordare le lotte perseguite dalla maggior parte della società civile al fine di ottenere la libertà e destinare la stessa a coloro i quali adottano delle scelte diverse dalle nostre. 

A cura di Serena Grasso

Lo scorso mercoledì 29 maggio un giovane adolescente ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra della propria scuola a Roma. Fortunatamente, l’atto non è stato portato a termine grazie alla presenza di una minicar che ha attutito l’impatto causandogli fratture agli arti inferiori. Questo atto di disperazione assoluta trova le proprie motivazioni nelle continue manifestazioni di bullismo che contestavano la sua natura omosessuale, spesso affiancati ad epiteti ingiuriosi. Prima di tentare il disperato gesto, il ragazzo ha scritto un messaggio d’addio in cui ha espresso l’incapacità e la mancanza di forza per reagire alle continue derisioni e agli atti di violenza. Infatti il sedicenne non trovava comprensione né nel nucleo familiare né fra i suoi coetanei. Lo stesso padre si comportava in modo violento non accettando le tendenze omosessuali del figlio.omo1

Questo fatto fa indubbiamente riflettere sulla responsabilità della famiglia, la quale dovrebbe riflettere l’originario significato di nido in cui si viene accuditi e si riceve la massima comprensione, e non dovrebbe, invece, divenire teatro di violenze. Allo stesso tempo, c’é da dire che qualsiasi adolescente cerca la propria accettazione nel gruppo dei pari, dunque nei propri coetanei; quando ciò non avviene si tende all’autoesclusione ed all’apatia, al rifiuto e al disinteresse per la vita. omofobia

Questo gesto ha scosso la città di Roma, sensibilizzando le stesse istituzioni. Alemanno, sindaco della Capitale, si è recato a fare visita al giovane e lo ha invitato al Campidoglio. E’ assolutamente necessario che le istituzioni adottino delle misure volte alla tutela dei discriminati. Sono troppo alti i tassi di suicidi o tentati suicidi tra gli omosessuali vittime di continue derisioni ed altrettanto alte sono le cifre riguardanti gli omicidi che hanno per movente l’omofobia. Spesso gli omosessuali sono vittime di violenze psicologiche, violenze che non sono da sottovalutare rispetto a quelle fisiche, sono violenze sottili che temprano l’anima della vittima e la inducono a mettere fine al ciclo naturale della vita.

Il mondo è bello perché è vario! Purtroppo, troppo spesso, dimentichiamo il valore di questo detto comune. Dov’è andato a finire il significato di libertà per il quale si è lottato per interi secoli? Ogni individuo deve possedere la facoltà di agire, purché le sue azioni non ledano gli altri. Anche la scelta dell’orientamento sessuale rientra nella sfera delle libertà. Il pensiero che nel nuovo millennio questa non venga rispettata così spesso dovrebbe semplicemente far rabbrividire ed inorridire. Ci sono addirittura stati in cui l’omosessualità è un reato perseguibile con semplice omo3detenzione integrata da ammenda, ergastolo o pena di morte. Fino a poco tempo omo2fa in Russia gli omosessuali erano definiti malati di mente e nel gennaio del corrente anno sono state approvate determinate leggi che sanciscono l’impossibilità di parlare di tematiche omosessuali. Grazie all’ausilio di un sondaggio è stato rilevato che oltre la metà dei cittadini russi sono d’accordo con le nuove norme. Risulta evidente, in questo caso, che l’appello, ancor prima che alle istituzioni, deve essere indirizzato alla società. E’ necessario rieducare la società sul modello di tolleranza. Bisogna altresì ricordare le lotte perseguite dalla maggior parte della società civile al fine di ottenere la libertà e destinare la stessa a coloro i quali adottano delle scelte diverse dalle nostre. Urge un cambiamento nella società ed una campagna di sensibilizzazione.