Per non dimenticare. ..
A cura di Giusy Pagano
Come non immortalare la data che ci riporta al ricordo del caro Lucio Dalla, il cantautore bolognese che ci ha emozionato e fatto innamorare con le sue canzoni per tanti anni e che ci ha lasciati il 4 Marzo del 2012 stroncato da un infarto.
Qualcuno ha affermato, soffermandosi proprio su questa data, che il suo stesso destino fosse nel testo di una canzone. E chi poteva immaginare che l’1 Marzo del 2012, dopo un applauditissimo concerto in Svizzera nella camera d’albergo, veniva colto da malore.
La carriera di Lucio Dalla inizia come musicista di formazione Jazz e poi autore delle sue canzoni. Ha suonato da clarinettista e sassofonista. La sua produzione ha spaziato dal beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d’autore, arrivando a varcare i confini della lirica e della melodia italiana.
Il cantautore bolognese nasce il 4 marzo del 1943 e quella data da’ a Lucio lo spunto, successivamente, per incidere il titolo di un 45 giri, pubblicato nel 1971 dalla RCA Italiana “4 Marzo 1943 /Il fiume e la cittĂ ”.
Il titolo è  scritto da Dalla e Paola Pallottino, mentre l’arrangiamento è  curato da Ruggero Cini. Il titolo originario era “GesĂą Bambino”, ma fu poi cambiato per consentirne la partecipazione al Festival di Sanremo. Era il 1971, Dalla cantò con l’Equipe 84 e il brano si qualificò al terzo posto finale.
Nonostante tutto, comunque, il pezzo fu tradotto in diverse lingue e divenne una hit in Sudamerica, specialmente in Brasile. Lucio Dalla la considerava una delle poche canzoni capace di commuoverlo ancora quando la cantava.
Ma, la canzone non era autobiografica, raccontava con grande poesia uno squarcio di storia italiana.
Lucio Dalla è sempre ricordato come un amico, un musicista, un poeta, un uomo che parlava a tanta gente e sapeva comunicare.
Noi lo ricorderemo sempre per le grandi emozioni che ci ha regalato  in questi anni con la sua musica,  le canzoni e anche per la sua autoironia, infatti diceva spesso agli amici: “non credo nella morte, è solo la fine del primo tempo”.
La tomba di Dalla è stata realizzata dallo scultore Antonello Paladino, riposa accanto ad altri bolognesi illustri come Giosuè Carducci, Ottorino Respighi e il poeta Roberto Roversi nel cimitero monumentale di Bologna.
Dalla un grande maestro, un piccolo grande uomo!
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