BENESSERE
A cura di Federica Zanca
La quercetina è un pigmento tipicamente vegetale e di elevato interesse per quanto riguarda la salute. Non è un nutriente, ma grazie al suo potere antiossidante e antinfiammatorio ha un’importanza notevole; ad esempio, sulla prostata si sono riscontrati benefici notevoli!
La quercetina ha proprietà nutraceutiche; la dieta può contenerne livelli soddisfacenti se in tale alimentazione sono contenute adeguate quantità di frutta, verdura, cereali, legumi e altri semi.
Per coloro che non seguono un’adeguata alimentazione, sono disponibili validi integratori e alimenti di un certo tipo.
È ampiamente distribuita in gran parte del regno vegetale come suddetto e le fonti più apprezzabili sono le cipolle rosse e i cavoli di vario tipo. Anche i pomodori coltivati biologicamente ne contengono il 79% in più rispetto a quelli coltivati in modo tradizionale. La si trova poi nei capperi, nel grano saraceno, nell’uva, nel the verde, nei mirtilli, nelle mele, nel sedano, nel radicchio.
I cibi di origine animale che contengono quercetina sono il miele e la propoli delle api.
Cos’è la quercetina? Il nome riferentesi a questo vegetale risale al 1857: deriva da “quercetum” bosco di querce, riferito a sua volta al genere botanico Quercus. La quercetina è un importante esponente dei polifenoli flavonoidi, anzi è un flavonolo. Viene sintetizzata nelle piante ed è essenziale al trasporto regolato dell’ormone auxina; per l’uomo ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie e la dose giornaliera consigliata è di 400-600 mg al dì.
La quercetina è utile per problemi cardiaci e vascolari, per ridurre la pressione arteriosa, per combattere il dolore causato dalle infezioni alla prostata, per prevenire le infezioni alle vie respiratorie superiori, per moderare i sintomi delle allergie stagionali, per aumentare la resistenza atletica e per ridurre il rischio di cancerogenesi.
Scientificamente pare che non siano stati approfonditi gli studi sugli esseri umani per dimostrare con certezza il beneficio della quercetina assunta tramite gli integratori invece che naturalmente attraverso gli alimenti.
Ma, ad esempio, in uno studio condotto l’indice dei sintomi della prostatite cronica è migliorato di 2,7 punti rispetto a 1,5 del placebo. Pertanto, si suggerisce un potenziale utilizzo della stessa nell’ipertrofia prostatica benigna. Questo flavonolo può avere anche un effetto anticancro sulla prostata; quindi, potrebbe, sempre su eventuale consiglio medico, essere utilizzato come opzione chemio preventiva o in combinazione ai farmaci chemioterapici per migliorare i risultati clinici di pazienti affetti da cancro alla prostata.
Inoltre, la quercetina è spesso utilizzata nell’industria alimentare come ingrediente per integratori alimentari, bevande e alimenti dietetici concepiti per la lotta contro lo stress ossidativo e le sue nefaste conseguenze sui tessuti, sugli organi e sul metabolismo. L’aggiunta di questo flavonolo non è comunque facile da gestire considerato il suo gusto fortemente amaro.
Il flavonolo in esame non dà particolari effetti collaterali; ovviamente assumendone dosi eccessive possono risentirne i reni; meglio poi, evitare l’assunzione di quercetina tramite integratori se si assumono farmaci come antibiotici o ciclosporina farmaci elaborati dal fegato. Sconsigliato l’uso anche in gravidanza e allattamento, nei bambini e negli adolescenti.
Secondo alcune fonti se assunto per via orale potrebbe causare mal di testa o dare disturbi gastrointestinali, formicolio alle braccia e alle gambe; se somministrata per via endovenosa potrebbe dare effetti indesiderati rilevanti.
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