La posta del cuore – Nuove Edizioni Bohémien – Edizione Speciale – Marzo 2014
A cura di Maria Pia Basso
I Romani riconoscevano come “luctuosa” l’eredità al padre dalla prematura morte del proprio figlio, rilevando attraverso tale aggettivo l’innaturalità di una situazione del genere, contraria a qualsiasi principio di “buon ordine” che pensiamo possa appartenere al mondo che ci ospita. Eventi tragici di questa portata, oltre a disequilibrare lo scorrere, anche se poco quieta, dell’esistenza, producono lacerazioni nell’anima, la cui portata, non qualificabile, sovverte ogni principio cardine della nostra esistenza, costringendoci a trovare ulteriori punti di riferimento cui aggrapparsi con forza per evitare di annegare. Il mare di dolore e di tristezza, di malinconia e di nostalgia che contorna situazioni tanto importanti, è un mare burrascoso e travolgente, in cui inabissarsi viene colto come l’unico rimedio che possa, in qualche modo, ricondurre ad una certa serenità.
Ognuno di noi escogita il proprio modo di far fronte ai lutti o di anestetizzare dolori insopportabili. E ad ognuno deve essere consentito di percorrere il sentiero, ripido, con i mezzi che risultano maggiormente consoni al proprio agire e al proprio pensare. Non esistono regole e non esistono soluzioni immediate. Ne parliamo poiché, occupandoci in questa rubrica delle situazioni variegate offerteci dalla vita che conduciamo, volevamo porre l’accento su un tema, forse inusuale, ma che coinvolge molte famiglie. Non è, così come per tutte le tragedie, un episodio che inerisce solo al fatto in sé, ma si espande e si propaga conglobando tutta una serie di situazioni che da esso scaturiscono e che in esso trovano terreno fertile per svilupparsi e ramificare.
Reagire e cercare di trovare sostegno all’interno della propria interiorità è, probabilmente, un mezzo efficace per cercare di dare un senso, quantomeno logico, ad accadimenti altrimenti inaccettabili e non condivisibili. Poiché, e a prescindere dai nostri antenati romani, ci rendiamo perfettamente conto di trovarci dinnanzi ad un fatto inusuale che vorremmo voler condividere solo come una tra le tanti nozioni da apprendere a livello informativo, ma mai da vivere nella concretezza e nella drammaticità ad esso riconducibili.
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