Quarant’anni dalla morte di Marc Chagall

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ARTE

A cura di Francesca Bella

Il 28 marzo ricorre il quarantesimo anniversario dalla morte dell’artista Marc Chagall, uno dei più apprezzati e popolari del Novecento. Nato nel 1887 a Lyozno, in Bielorussia, da una famiglia ebraica, si forma alla Scuola Imperiale di Belle Arti di San Pietroburgo e fonda l’Accademia di Vitebsk, che deve poi abbandonare a seguito di importanti divergenze con il pittore Malevič. Per tanti anni gira vari paesi europei, poi va negli Stati Uniti e in Francia, dove muore nel 1985 a Saint-Paul-de-Vence, in Costa Azzurra, alle soglie dei 98 anni.

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Quel che caratterizza l’arte di Chagall è il richiamo al mondo del fantastico e ad una dimensione onirica. Il suo stile risente dell’influenza del movimento pittorico francese dei Fauves, sorto nei primissimi anni del Novecento, e del cubismo, in particolare di quello del francese Robert Delaunay, che ha dato vita alla corrente del cosiddetto “cubismo orfico”. Nonostante ciò, risulta alquanto difficile poter inserire in maniera categorica il lavoro di Chagall in un movimento artistico ben preciso e definito.

Queste le parole di Chagall in merito alla sua attività artistica: «Quando dipingo non mi propongo di esprimere significati particolari. Se creo con il cuore tutte le mie intenzioni rimangono, se creo con il cervello non rimane quasi nulla. Un artista non deve temere di essere se stesso. Se è interamente, assolutamente sincero, ciò che dice diventerà accettabile anche agli altri».1

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Fra le sue opere più importanti si ricorda Il Compleanno, del 1915, un olio su tela attualmente conservato al Museum of Modern Art di New York, in cui l’artista bielorusso rappresenta sé stesso nel giorno del suo compleanno, intento a baciare la sua adorata moglie, Bella. La figura di Chagall in questo dipinto assume una posa irrealistica e sembra quasi fluttuare con leggerezza in aria. Protagonista di questo lavoro pittorico è, dunque, la moglie, alla quale l’artista ha dedicato parole piene d’amore: «Il suo silenzio è il mio. I suoi occhi, i miei. È come se mi conoscesse da tanto tempo, come se sapesse tutto della mia infanzia, del mio presente, del mio avvenire […] Sento che è lei la mia donna. Il suo colorito pallido, i suoi occhi. Come sono grandi, tondi e neri! Sono i miei occhi, la mia anima».2

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Un’altra opera molto nota di Chagall è Io e il villaggio, un olio su tela del 1911 anch’esso custodito al Museum of Modern Art di New York. Qui risaltano immediatamente due figure, ovvero quelle di un uomo sulla destra e di un animale sulla sinistra, inseriti in un contesto di un villaggio. Tematiche fondamentali di questo dipinto sono, dunque, il rapporto fra l’uomo e il mondo animale e la nostalgia nei confronti della terra natale dell’artista che, quando realizza l’opera, si trova a Parigi.

Molto interessante anche l’Autoritratto con sette dita, che vede la luce fra il 1912 e il 1913 e che oggi si trova presso lo Stedelijk Museum di Amsterdam. In quest’olio su tela è molto più evidente l’influenza del cubismo ed è raffigurato lo stesso artista bielorusso intento a dipingere con una mano con sette dita anziché cinque. La scelta del numero sette potrebbe essere legata alla cultura ebraica e il soggetto presente sulla piccola tela rimanda al suo villaggio natale. Quindi, anche qui vi è una forte vicinanza rispetto alle sue origini nel contesto parigino in cui si trova, rappresentato dalla Torre Eiffel che compare sul lato sinistro della tela.

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1 Cit., Letteratura e arte – Marc Chagall, l’artista delle emozioni, Istituto Italiano Edizioni Atlas, p.1.

2 Cit., Marc Chagall, gli amanti in volo e quell’idea di rischio che si annida in ogni amore sano | Corriere.it

Fonti bibliografiche e sitografiche:

– CRICCO Giorgio e DI TEODORO Francesco Paolo, Itinerario nell’arte. Dall’Art Nouveau ai giorni nostri (Vol. 5), Bologna, Zanichelli, 2006.

– Letteratura e arte – Marc Chagall, l’artista delle emozioni, Istituto Italiano Edizioni Atlas

– Marc Chagall, gli amanti in volo e quell’idea di rischio che si annida in ogni amo

re sano | Corriere.it