A cura di Salvo Cavallaro
La riforma della Giustizia a chi conviene?
Tra le tante pessime leggi, decreti e riforme degli ultimi anni che invece di sollevare o alleviare gli Italiani dalla grave crisi economica che li attanaglia e li costringe sempre più a stringere la cinghia c’è di certo la“revisione della geografia giudiziaria”.
Dal mese di settembre 2013 infatti sono state chiuse tutte le sedi distaccate dei Tribunali, nella confusione più totale tra le modalità, i tempi e i modi, attraverso paventate proroghe e possibili cancellazioni della riforma stessa.
Or dunque bisogna capire quali possano essere gli interessi a questo stato confusionale nella giustizia?
Qualcuno ha abbozzato si possa trattare della così detta Spending Review, concentrando nelle sedi centrali le forze lavoro, lasciando gli immobili, eliminando gli sprechi.
Verità assolutamente parziale poiché la maggioranza degli immobili sede sono di proprietà del Ministero, perché per fascicoli, magistrati e dipendenti che si riverseranno nelle sedi centrali si parla di numeri da capogiro che costringeranno ad affittare di certo nuovi immobili. Almeno da non volerli assiepare tipo bestiame da mungitura. Inizialmente si era pure parlato di udienze pomeridiane, ma di certo rimarrà cosa limitata ad alcune udienze in materia di penale, così come accaduto fino ad oggi.
Ma il fruitore finale del servizio certo non ne trarrà vantaggio, se pensiamo che per delicate richieste giudiziarie come la domanda di nomina di un Amministratore di Sostegno un cittadino di provincia dovrà andare presso la sede centrale facendo molti più chilometri, ci rendiamo conto come si siano tenuti in scarsa considerazione i diritti base dei cittadini.
Nel pensare questa riforma non si è neanche tenuto conto del fatto che tantissime microeconomie sarebbero venute meno: tabacchini, bar, parcheggi, alimentari e negozi in genere perderanno clienti e saranno presto costretti a chiudere. Non se ne sentiva il bisogno in tempo di crisi.
Infine il riversarsi presso le sedi centrali dei Tribunali di migliaia di fascicoli non farà che ingolfare la già lenta macchina della giustizia, così come l’iscrizione di tantissimi nuovi processi. Si moltiplicheranno idisservizi, le file, i problemi.
Mi chiedo a chi possa mai essere tornata utile una riforma del genere, perché preferisco pensare che ci sia un interesse più grande dietro, che il povero uomo della strada non capisce, piuttosto che pensare chesiamo governati da persone così lontane dalla realtà di ogni giorno.
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