A cura di don Carmelo La Rosa
Non deve sembrare né strano né fuor di luogo se, chi va per una via stretta, si sente schiacciare. È proprio della virtù che sia piena di fatiche, sudori, insidie e pericoli. Però, se questo è il cammino, poi verranno la corona, il premio e beni arcani, che non avranno fine. Le gioie e avversità di questa vita scorrono insieme con la vita presente e con essa finiscono. Nessuna gioia, quindi, gonfi vanamente il tuo cuore,ma neppure nessuna avversità ti avvilisca. Il buon timoniere non cessa d’essere vigilante se il mare è tranquillo, e non si conturba,quando la tempesta imperversa. (S. Giovanni Crisostomo)
Il Vangelo di Luca testimonia delle tensioni presenti nella comunità delle origini tra fratelli provenienti dal mondo giudaico e coloro, sempre più numerosi, che provenivano dal paganesimo. Il passaggio da una comunità giudaica a una multiculturale non fu indolore. Che tipo di domande l’ingresso dei Gentili nella comunità di Gesù provocava? La prima è la stessa che ha risuonato, e continua a risuonare nella Chiesa: “chi è il vero popolo di Dio?”. I fratelli di origine giudaica attribuivano a se stessi questa qualifica, nella consapevolezza che Gesù stesso si era presentato come il Messia d’Israele. Tuttavia, la nuova comunità assumeva di giorno in giorno un volto universale, aprendosi ai Gentili. In questa situazione chi costituiva il popolo di Dio? I Giudei che avevano riconosciuto Gesù come Messia? Quelli che rimanevano fedeli all’antica alleanza? I Gentili divenuti seguaci della “via”? (Ernesto Della Corte).
Vi saranno gemiti e pianti da parte di tutti coloro che si sono ingolfati negli affari di questa vita tanto da dimenticarsi di quella futura, di coloro che la venuta del signore sorprenderà sotto il peso del sonno dell’ignoranza, oppressi dalle onde d’una dannosa spensieratezza … Sono fortunati coloro che quel giorno l’aspettano, lo stanno a spiare, per fare in modo di prepararvisi giorno per giorno; e senza starsene tranquilli per la vita trascorsa nella giustizia, si rinnovano di giorno in giorno. È un fatto che dal giorno in cui uno smette di essere giusto, la giustizia del passato non gli servirà proprio a niente, come pure l’ingiustizia non porterà alcun danno al malfattore dal momento in cui questi si convertirà dalla sua vita iniqua. Un santo non deve essere sicuro di se stesso finché si trova a combattere in questa vita, ma neppure deve disperarsi chi è peccatore, poiché può diventa giusto in un solo giorno. (S. Girolamo)
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