CARTOLINE DAL FRONTE

diario 1A cura di Graziella Graziano

oggi verso le 3 pomeridiane sono arrivato alla mia destinazione accolto a suon di cannonate. Qui dove mi trovo si sta bene. Sto benissimo. Scrivetemi presto e spesso. Saluti ai parenti e a tutte le persone di casa. Voi ricevetevi un milione di baci affettuosissimi e domandandovi la Santa Benedizione mi dico il vostro aff.mo figlio Tano”

Stavolta vi parlerò di un ragazzo nato il 15 marzo 1896 in un piccolo paese dell’entroterra siciliano. La sua vita trascorreva serena con la  famiglia, il padre, la madre, i nonni, gli zii,  i fratellini e le sorelline e le “persone di casa”, ovvero la servitù.

Sia i bambini che le bambine vengono mandati a studiare ad Acireale, i maschietti al Pennisi, le femminucce al Buon Pastore.

Attraverso lettere, cartoline...

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MARIO SIRONI, GENIO RITROVATO

A cura di Luigi Tallarico

“Sironi ha voluto risolvere il dualismo ricorrente tra il potenziale e l’attuale, tra l’artista individuale e la storia della comunità.”

sironi 5Per capire l’importanza concreta della realtà italiana degli anni Trenta, occorre esaminare l’affermazione sironiana, secondo cui gli artisti del tempo, solo in quanto impegnati nel “governo spirituale” del proprio tempo, possono e sanno esprimere uno “stile di vita”. Non è necessario prefigurarsi una dimensione astratta di vita, presa in prestito, se si vuole dimostrare la concretezza di vita di un popolo antico, come il nostro, legato a quella continuità che ci fa partecipi – nel nostro tempo – dei valori della tradizione...

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I CATANESI E GARIBALDI

“Alla notizia della sua morte, si chiusero le scuole, Università, …..   si sospesero i lavori cominciati  …..   si chiusero a metà i portoni del palazzo di città, Università, portoni particolari e botteghe di negozi lungo le vie di centro.”

giuseppe_garibaldi_colori1Vorrei iniziare ricordando  attraverso le parole di Antonino Cristoadoro, cronista catanese dell’800,  le manifestazioni verificatesi a Catania  nel 1882 a marzo  in occasione  del  passaggio di Giuseppe Garibaldi  ed a Giugno  all’annuncio della sua morte.

E’ il 27 marzo 1882, viene diffusa la notizia che Garibaldi sta per arrivare  a Catania, diretto a Palermo per le celebrazione dei Vespri Siciliani. Si fermerà solo alcune ore alla stazione, in quanto  le sue condizioni di salute non gli permettono di scendere  ..Alle 9 a.m...

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IL MATRIMONIO NELLA CULTURA CONTADINA SICILIANA TRA ‘800 E ‘900

 downloadA cura di Maria Cristina Torrisi

“Diversamente dall’uomo, la donna si sposava prestissimo ( i mesi designati erano tutti tranne maggio, agosto e novembre perché mal augurali) e per prima doveva toccare alla figlia maggiore, alla quale al corredo già si pensava alla giovanissima età.”

 Le usanze

 << A fimmina di diciotto e l’omu di vintottu >> recitava un antico detto siciliano. In effetti, già nel XIX e XX sec., era questa l’età dei contraenti il matrimonio poiché l’uomo, per ragioni economiche, era spesso costretto a pazientare. Lo <<schiettu>> (scapolo) doveva riuscire a mettere qualcosa da parte per  le spese del fidanzamento e poi del matrimonio...

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L’azione come “atto di parola” nel romanzo siciliano di Carlo Levi: Le parole sono pietre

A cura di Dario Stazzone

                                               Nihil amantibus durum est, nullus difficilis cupienti labor.

                                                                                              San Gerolamo, Lettera ad Eustochio

Carlo Levi

Carlo Levi

Nel 1955 venne pubblicato Le parole sono pietre, terza opera di Carlo Levi dopo Cristo si è fermato a Eboli e Paura della libertà. La vicenda redazionale annovera complesse ipostasi. L’avantesto va individuato nei reportages realizzati dallo scrittore nel corso degli anni Cinquanta, e tra essi il resoconto del primo viaggio siciliano del 1951 pubblicato presso “L’Illustrazione italiana” e la rivista di Max Ascoli The reporter, col titolo Gent...

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