Racconti
IL CAMPANILE
di Antonino Leotta
C’erano tre piccoli laghi in Val Venosta: il Lago di Resia e quello di Curon vicini e, poco distante, il Lago di San Valentino alla Muta.
L’abbondanza d’acqua spinse la “Montecatini” a chiedere -nel 1920- di utilizzare il sito per produrre energia idroelettrica. Passarono trenta anni e nel 1950 venne realizzato il progetto con la costruzione di una diga. Un progetto per un servizio pubblico. Ma quel progetto costò a circa duecento famiglie la espropriazione di case e terreni. Dicono che le lacrime degli abitanti avrebbero potuto dare vita ad un altro lago. Scomparve l’antico Comune di Curon Venosta e una parte del territorio di Resia che vennero, in parte, ricostruiti sulla collina sovrastante.
Ma, in quella amara circostanza, la Sovra...
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