A cura di R.B.
Questa sera, alle 21, al Castello Ursino di Catania, si terrà un oratorio techno, un incontro tra beat elettronici e prosodia, liberamente adattato dai racconti teatrali di Turi Zinna “La vera storia di Turi u Bastaddu e Agatina Puntini Puntini” e “Una storia per errore” pubblicati nel volume “Catania sotterranea”.
Un duello rusticano con risvolti metafisici tra un venditore ortofrutticolo ambulante e un camionista parecchio somigliante all’attore Franco Nero per la conquista del cuore di Agatina puntini puntini, raccontato attraverso le cronache di un quotidiano locale.
Un barbiere del popolare quartiere catanese di San Berillo che viene scambiato per un altra persona il giorno della visita di Mussolini nel 1937 ed è fatto oggetto delle attenzioni squadriste dei gerarchi locali. Le strade che conducono ai rioni poveri della città, dove ha casa lo sventurato barbiere, sono state sbarrate con altissime palizzate per nascondere al duce e al suo corteo lo spettacolo della miseria che Catania offriva già prima della guerra. Un muro che è rimasto eretto nell’anima della città e che è diventato parte integrante e stabile della sua carne urbanistica.
Un concept album teatrale riguardo la rappresentazione mentale dell’esclusione, della separazione, dell’espunzione, correlata oggettivamente nel segno del muro, visibile e invisibile, che caratterizza la perenne crisi della democrazia italiana. La paura mai sopita di una borghesia sovversiva per quella miscela esplosiva di miseria e potenziale rivolta definita “questione sociale”.
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