A cura di Salvo Cavallaro
Canadese di 82 anni, considerata la più grande scrittrice vivente di racconti.
Alice Munro è la vincitrice del premio Nobel per la Letteratura del 2013.
Maestra delle storie brevi contemporanee così come ha motivato l’Accademia Reale svedese proclamandone la vittoria.
È il trionfo della letteratura Nordamericana e canadese in particolare che negli ultimi anni ha segnato un’ascesa sia nella critica che nell’attenzione dei lettori. È un premio certo alle donne nella letteratura poiché dal 1901 ad oggi sono state solo 13 le donne ad aver vinto il Nobel per la Letteratura, tra cui anche l’italiana Grazia Deledda. È soprattutto il trionfo di un genere letterario, il racconto breve, troppe volte bistrattato, relegato a comparsa, considerato un figlio minore. Grazie a questo Nobel viene riconosciuto tutto un mondo di letteratura che ha trovato nella scrittrice canadese la propria paladina.
La Munro è stata già vincitrice per tre volte del Governor General’s Award, il principale premio letterario canadese. Ma è dello scorso luglio l’annuncio di «non voler più scrivere», per la verità non il primo della sua lunga carriera. Definita anche la «Cechov canadese», per le sue storie intime e delicate, per lo studio psicologico di personaggi e di ambienti, dominati dall’introspezione e dalla simbologia. I suoi racconti, ambientati spesso nelle piccole cittadine dell’Ontario sudoccidentale, dove per anni la Munro ha vissuto, mescolano osservazioni precise della realtà sociale e introspezione psicologica, e si caratterizzano per la raffinatezza formale. Tra i temi prediletti i problemi delle ragazze durante l’adolescenza, il loro rapporto con la famiglia e con l’ambiente circostante, il matrimonio, il divorzio, la vecchiaia, la solitudine.
In Italia grazie alla Einaudi sono stati pubblicati recentemente alcune sue opere come «Il sogno di mia madre», «Nemico, amico, amante…», e «Chi ti credi di essere?» probabilmente sua opera più rappresentativa .
Alla scrittrice l’Accademia consegnerà 8 milioni di corone (pari a circa 900mila euro) con la quale probabilmente la Munro aprirà una fondazione per lo sviluppo e l’attenzione agli scrittori canadesi.
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