Nel volto di un bimbo vi e’ il volto di Dio.

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A cura di Maria Pia Basso

Pur tirando un sospiro profondo per evitare che l’amarezza, la rabbia e quel senso di amaro che pervade il cuore, annebbiano pensieri, modificandone la forma e la sostanza, riflettere e condividere un tema tanto importante, quanto aberrante quale quello degli abusi a danno, specificamente dei bambini, offusca la percezione che si ha, o dovrebbe avere, nei riguardi del genere umano.
Perché se è vero che chi possiede un’anima di discosta dagli animali, è altrettanto reale che certi atti non potrebbero essere compiuti da soggetti dotati di sentimenti, spirito e, a quanto si vocifera, coscienza.
Ancor più grave apprendere che agenti di tale nefandezze siano “uomini” che, per puro spirito di vocazione, decidono di indossare l’abito talare e perseguire il supremo esempio di Colui da cui deriva la pace, il rispetto, la bontà.
Di Colui che manifestava apertamente e profondamente l’amore verso i più deboli, gli indifesi, gli emarginati, esprimendo il proprio pensiero con la celebre frase: “Lasciate che i bambini vengano a me”!”; fate che la loro purezza e il loro candore siano preservati a tutti i costi. Che la loro vita si apra alla gioia, ai sorrisi e alla meraviglia verso un mondo sano in cui dimorare, agire, credere, sperare.
E che nessuno si permetta di smorzare o spegnere quello sguardo luminoso in grado di far brillare quell’universo che diventa tetro allorquando si perpetua il male.
In cui, fregandosi di indossare in bella mostra un Crocifisso e innalzare un calice, simbolo di amore e fratellanza, ci si serve della dignità, del decoro e di piccoli corpi immacolati, per porre in essere nefandezze impronunciabili.
Nessuno può arrogarsi il diritto di violare la vita di chicchessia, meno che mai di impauriti e indifese vittime di arroganza e perversione, abbindolate non si sa come e catapultate in realtà tanto grandi e indecifrabili per i loro cuoricini che anelano solo amore.
Puro, semplice ed incondizionato.
Strappare dal mondo di Peter Pan questi “bambini sperduti” rendendo viva l’immagine di un Orco che, scaturito dal menti di fantasiosi favolisti, prende corpo nelle loro giornate spensierate, divenute lunghe e buie come quelle interminabili di Inverni che pare non debbano mai finire.
Come si può pensare di seminare e far germogliare l’amore verso Dio, se il contadino è avvezzo a coltivare gramigna?