NEL LIBRO “QUEL SORRISO” LA VALENZA DELLA MEMORIA

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Recensioni ed Eventi

A cura di Alba Maria Massimino

 

Un evento molto sentito ed emozionante quello che si è svolto ieri sera nella Sala “Pinella Musmeci” di Acireale, dove è stata presentata la nuova fatica letteraria del prof. Antonino Leotta “Quel sorriso”.

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Coinvolgimento di pubblico per questo incontro culturale “ricco” per l’impronta che ha lasciato, grazie agli elementi principali che ruotano attorno ad esso: la memoria ed il sorriso, quest’ultimo inteso come “mezzo” per nutrirsi di intelligenza, di buono e di bello. E ancora, come mezzo per riuscire a fare quelle scelte importanti della vita, basate sul discernimento tra “bene” e “male”.

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Intervenuti alla presentazione l’Assessore alle politiche sociali e vicesindaco dott.ssa Palmina Fraschilla, la quale ha condiviso  l’evento, dando sempre prova della sua disponibilità; la giornalista e scrittrice Maria Cristina Torrisi che ha aperto la serata presentando l’autore e gli ospiti, intervenendo inoltre sulla lettura dei brani; ed il relatore prof. Giuseppe Massimino.

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L’evento ha senza dubbio rappresentato un modo per ripartire attraverso la cultura, così come ha spiegato la dott.ssa Palmina Fraschilla nella sua intervista:

<<E’ importante restituire i luoghi ai cittadini acesi, per cui io da sempre mi sono impegnata affinché la sala Pinella Musmeci e quella della mostra permanente potessero essere dedicate al territorio acese. Mi riferisco a tutta la struttura per cui sono state anche realizzate un’aula studio, una ludoteca, ed è stata inoltre aperta la biblioteca dei ragazzi. Ho voluto fare in modo che questi luoghi venissero restituiti soprattutto perché, dopo il periodo del lockdown  –  che ci ha visti non solo lontani dal punto di vista fisico ma ci ha impedito in qualche modo di interagire e di poter anche programmare degli eventi -, ritengo sia giusto poter riproporre gli incontri culturali. Quindi io sono ben felice di aver ospitato il prof. Antonino Leotta, soprattutto perché è una persona che negli anni è stata sempre attiva, presente, e si è tra l’altro occupata del teatro dei ragazzi, che spero a breve possa riprendere. E poi, perché parliamo di una persona culturalmente valida che ha tanto da insegnare a tutti noi>>.

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<<Si tratta di una raccolta di racconti che rappresentano momenti della vita dell’autore, preziosa spalla nella redazione della Rivista Nuove Edizioni Bohémien, tra l’altro citata insieme al Circolo Letterario all’interno del libro  – ha affermato la giornalista Maria Cristina Torrisi, nel presentare brevemente il libro -.  Accanto ai racconti, sono emersi altri elaborati. Antonino Leotta ne ha selezionato una settantina. I testi sono stati suddivisi in tre parti, tanto che ne è venuta fuori una sorta di antologia. Nella prima parte vi sono i racconti, nella seconda gli elaborati scritti durante il periodo del lockdown e nella terza, in ordine cronologico, alcuni articoli scritti per il numero Unico del Circolo Universitario di Acireale, in uscita in occasione del Carnevale.  Il titolo prende spunto da un racconto che è stato pubblicato sull’Unicum 2016 di Nuove Edizioni Bohémien. “Quel sorriso” è un libro che attrae immediatamente sia per il titolo sia per la copertina che è già spunto di riflessione verso orizzonti lontani e quindi verso la vita. E l’elemento in comune, tra le storie eterogenee che compongono questa raccolta di racconti – così come ci spiega l’autore -, è una profonda riflessione sul contrasto tra modi di vivere, tra la ricerca sofferente di una calda umanità e l’indifferenza, tra l’attaccamento alla verità e l’ipocrisia>>.

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<<Questo libro lascia un’ impronta profonda – ha affermato il relatore prof. Giuseppe Massimino, il quale ha fatto una analisi attenta del libro spaziando dagli autori del passato sino a quelli contemporanei e puntando l’attenzione sulla valenza della memoria – nel senso che va indietro nel tempo riportandoci però al presente. Il termine “sorriso”, che ritorna in questo libro meraviglioso quasi in ogni racconto, è appropriato e dovrebbe essere vigente ai nostri giorni, vista la situazione che stiamo vivendo. E’ una raccolta che si legge con molta facilità perché i racconti sono simpatici, sono vicini alla realtà del passato ma anche del presente e, in momenti di grande riflessione, ci fanno considerare quelli che sono gli aspetti di una volta e gli aspetti della società moderna, riflessioni su cui noi lettori dovremmo soffermarci>>.

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Desiderando dare voce all’autore, volto conosciuto, proponiamo prima una sintesi delle sue ricche attività: ha insegnato ad Acireale ed è stato impiegato presso un istituto di credito. Da anni scrive, su riviste e giornali, di storia e tradizioni, di satira e attualità. Tra le tante altre sue attività culturali, se ne citano solo alcune: nel 1978 ha contribuito alla pubblicazione del volume Acireale, ambiente, cultura, società in collaborazione con l’Università di Catania. E’ stato redattore capo di Radio Aquilia e oggi promuove la pubblicazione online di Nuove Edizioni Bohémien. Vincitore del concorso letterario nazionale Caro Diario, ha ricevuto anche menzioni d’onore e ha all’attivo diverse pubblicazioni: Lire 12, 50 – frammenti di storia; il romanzo Stella; alcune edizioni del Festival del teatro scolastico ad Acireale; Le donne della Bibbia; Ti racconto una storia e poi ha anche curato la pubblicazione dei volumi Don Biagio Catania.

Con l’autore parliamo di “contrasto”, elemento costantemente presente nei suoi lavori.

<<Ciascuno di noi- ha spiegato Antonino Leotta – ha fatto un’ esperienza di vita in cui si incontrano tante persone che magari respingono qualsiasi proposta di confronto, forse perché hanno un pregiudizio. Pensano che tu sia una opposizione personificata. Credo che bisogna rendersi disponibili al dialogo. Questo è il segreto per poter entrare in rapporto con le persone. Ho incontrato milioni di persone nella mia vita e ho capito che questa è la tecnica più adatta: proporsi come persona che sa dialogare e che rispetta l’opinione altrui. Questo dà la possibilità di creare un’ intesa>>.

Il valore del sorriso, dell’intelligenza e della bontà. Tre elementi fondamentali per dare un senso di positività alla vita? Questa la successiva domanda al nostro autore.

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<<Io mi rifaccio ad un problema molto antico – ha spiegato l’autore -, ai tempi di Sant’Agostino. Egli ha vissuto una vita che è stata tutta un contrasto, scegliendo quello che c’è di più depravato da raggiungere e lo ha provato. Poi,  invece, è sopraggiunto il grande cambiamento. Ne Le Confessioni, lui parla del problema del tempo che è quello dei Manichei, sostenitori di un principio del male e di un principio del bene. Agostino invece afferma che il principio, come forza propulsiva, non può essere male ma bene. Allora ecco: qual è la soluzione? Bisogna capire che c’è un libero arbitrio e che è in ciascuno di noi la possibilità del bene e del male. Io scelgo il sorriso, perché esso è la punta dell’iceberg per diffondere il bello, il buono, il vero>>.

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