Salute e Benessere
A cura di Federica Zanca
Nella malattia mentale occorre distinguere tra nevrosi dalla psicosi; in psicologia la nevrosi attiene alla gestione della fase edipica, mentre la psicosi è più arcaica, al di qua di Edipo. Si può dire che nella nevrosi la persona è cosciente della sua sofferenza, invece nella psicosi non lo è, anzi è convinta che siano gli altri, tutti gli altri ad avere problemi e creare delle difficoltà per ogni singola
cosa.
La nevrosi è un disturbo della personalità senza manifestazioni organiche palesi e dimostrabili. Il
grande Sigmund Freud sosteneva che nella nevrosi si possono classificare i seguenti disturbi psicologici: isteria, nevrosi ossessiva, nevrosi d’angoscia, nevrosi attuale, nevrastenia e psiconevrosi.
Secondo Arthur Janov la nevrosi è un processo di sopravvivenza che immerge l’individuo in una dimensione irreale per proteggerlo da una realtà inammissibile e intollerabile. Lui non distingue diversi tipi di nevrosi, ma sostiene che a monte di tutto ci siano problemi prenatali, una nascita laboriosa, troppo complicata, delle carenze affettive e comunque disarmonie pesanti riscontrabili in età infantile se non prima nella vita appunto fetale. Tra l’altro, a suo avviso, più il trauma è precoce più la nevrosi è tosta, rilevante, pesante, segnata da orme indelebili e pertanto molto difficile da estirpare.
Occorre in ogni caso fare una distinzione tra nevrosi come malattia e una struttura nevrotica.
Ad esempio, la nevrosi d’angoscia diventa malattia quando l’individuo vive angoscia e ansia nella quotidianità, al punto da influenzare le sue parole; lo mantiene in uno stato di perenne tristezza, di ripiegamento su se stesso, di mancanza di gusto per al vita e quindi di apatia provocando altresì disturbo del sonno, nell’alimentazione e altri di origine psicosomatica.
Una struttura nevrotica, invece, può essere occasionale o passeggera. Si manifesta in conseguenza ad un lutto, ad una perdita; ha alla base emozioni forti che destabilizzano, ma è appunto, di
passaggio, legata al momento, circoscritta. Tutti possono vivere una fase di nevrosi di angoscia, senza soffrire però, di una malattia mentale.
La nevrosi come malattia è caratterizzata dall’associazione di ossessioni diverse e di atteggiamenti difensivi quali i rituali ossessivi. Si presenta con quattro caratteri principali: automatismo, incoercibilità, lotta interiore, coscienza della malattia.
La psicosi può, invece, manifestarsi come psicosi maniaco depressiva, il disturbo bipolare, come psicosi malinconica, unipolare, come schizofrenia, paranoia e psicosi allucinatoria cronica.
Il disturbo bipolare oscilla tra malinconia e accesso maniaco: malinconia nel senso che c’è uno stato depressivo e di svalutazione di sé, maniaco perché è accompagnato da dinamismo, iperattività e esaltazione.
La schizofrenia è data da dissociazione della vita psichica con profonda trasformazione della personalità, perdita del contatto vitale con il mondo esterno e ripiegamento su un mondo interiore
autistico dominato da comportamenti e discorsi discordanti, incoerenti e con idee deliranti. La persona vive separata dalla realtà e mostra una personalità frammentata. Questa patologia è generata da una situazione di influenza in cui il bimbo si sente incapace di esprimere la propria personalità e
autonomia. Per sopravvivere il piccolo o il giovane ragazzo decide di chiudersi nel suo mondo autistico e impenetrabile. Rinuncia ad essere se stesso perché influenzato da qualcun altro.
La paranoia è caratterizzata da idee persistenti, convinzioni sbagliate, ossessioni riguardanti persone
o avvenimenti che il soggetto riferisce a se stesso. Il paranoico costruisce un cumulo di credenze fondate sulla propria interpretazione di fatti casuali. Persecuzione e gelosia sono i due capisaldi sui quali si fissa il paranoico.
Ci sono, infine, persone che vivono segretamente con la paura della malattia mentale. Questa deriva da paragoni fatti tra un bimbo e un genitore affetto da malattia mentale. Può originarsi anche dalla paura di perdere il controllo della propria vita. Non si dominano più le proprie angosce e si vive nel timore di venire colpiti dalla malattia mentale. Questo è frequente nelle persone che soffrono di agorafobia.
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