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L’INTERVISTA DI MARIA CRISTINA TORRISI
È stato presentato recentemente ad Acireale il libro “Mailén: una verità nascosta” dell’amico, scrittore acese prof. Lorenzo Marotta, docente di filosofia e preside di licei ed Istituti superiori, autore di diversi romanzi, ospite oggi di Nuove Edizioni Bohémien per una intervista.
Il libro è incentrato sull’olocausto dei desaparecidos sotto la dittatura Vileda in Argentina e mette in luce, in particolare, il personaggio di Mailén. Affascinata da questa figura, inizio la mia intervista:
1 Lorenzo, chi è Mailén?
– Mailèn è una delle tante nate all’Esma, il luogo di detenzione di Buenos Aires, dalle donne fatte sparire e abusate dagli aguzzini della dittatura dei generali in Argentina. La madre, Brigitte, studentessa dell’ultimo anno, viene prelevata assieme ad altri studenti a seguito della manifestazione di protesta contro il provvedimento del governo che aboliva la riduzione del biglietto sui mezzi di trasporto. Una grande manifestazione pacifica che il generale Videla, capo del governo, non tollera, avviando una sistematica repressione di ogni opposizione sospetta o reale. È il fenomeno dei desaparecidos ( degli scomparsi ) nel periodo della dittatura che va dal 1976 al 1983, allorché giovani, uomini, donne, anziani, una volta prelevati e torturati, venivano gettati con i voli della morte nelle acque dell’oceano, in modo da cancellare ogni traccia. Oltre 30 mila morti. Sorte che toccherà a Brigitte, una bella e battagliera ragazza diciottenne, dopo avere partorito.
2 La descrizione di questo personaggio.
– Mailén è bellissima come la madre. Viene affidata con l’inganno dal capitano Jorge, responsabile del campo di detenzione, ad una coppia di emigrati siciliani assai poveri, Michele e Maria, che la crescono come una vera figlia. Diventerà attrice di teatro e si innamorerà di Matias, il figlio del capitano Jorge. Scoprirà la verità sulla sua nascita e su quella di molti altri bambini, vivendo una seconda orribile tragedia personale.
3 Tu sei sempre riuscito ad entrare nell’ animo femminile. Quante le donne che popolano il romanzo?
– Sono diverse le figure femminili in questo romanzo. Dalla siciliana Mariuzza, figlia di una lavandaia, alla disinibita Fernanda, moglie del capitano Jorge, a Dolores, madre di Brigitte e nonna di Mailén, all’ambigua Conception, agente e custode delle donne detenute e stuprate. Ognuna vivrà in maniera diversa la storia.
4 Da dove nasce l’idea?
– L’idea nasce dal mio duplice soggiorno in Argentina. Una prima volta nel 1995, e dopo nel 2013 per conoscere meglio quel Paese. Tutti i luoghi descritti, compresa la Patagonia, sono stati realmente visitati da me. C’è un filo rosso che lega i crimini nazisti con quelli argentini dei generali. Non dimentichiamo che molti esponenti nazisti trovarono rifugio proprio in Argentina. Anche Brigitte è figlia di un tedesco, Rudolph, riparato a Buenos Aires dopo la seconda guerra mondiale e della spagnola Dolores. Un romanzo storico, il mio, di una orribile vicenda poco nota, che ha molti legami con l’Europa. Il dovere di ricordare le nefandezze contro l’umanità credo debba essere un obbligo morale per chi scrive. Il silenzio in questi casi è una colpa.
5 Trattare di questa vicenda, inserita nella storia dei desaparecidos quanto ti ha commosso?
– La scrittura autentica si accompagna sempre ad una lacerazione interiore. Non è possibile attraversare l’inferno del male senza essere coinvolti.
6 Le difficoltà affrontate per la realizzazione di questo romanzo.
– La difficoltà è stata inizialmente quella di conoscere, di documentarsi bene, per poi affidarsi all’immaginazione in modo che la creazione letteraria fosse verosimile ai fatti realmente accaduti. Diversi i temi posti dal romanzo: la commistione delle alte gerarchie cattoliche con il potere dei generali, il ruolo avuto da suore e semplici sacerdoti, tra cui il gesuita Mario Bergoglio, nel periodo della dittatura, la politica coloniale in Argentina ad opera dei grandi gruppi economici europei e degli Stati Uniti, lo stato di guerra civile tra gruppi contrapposti di estremismo cattolico di destra e di sinistra marxista, il ruolo degli intellettuali. Una lettura della realtà argentina, senza dimenticare la storia siciliana dell’emigrazione nel dopo guerra.
7 Dopo questo romanzo, quali altre fatiche letterarie hai realizzato?
– Dopo “Mailèn: una verità nascosta” (2016), romanzo dedicato a Papa Francesco – che lo ha avuto in dono – nel 2019 è uscito il romanzo “Oltre il tempo“, Emersioni Castelvecchi. A fine marzo del 2022 per Algra “L’alba che verrà“, i cui protagonisti sono dei giovani millennial che si interrogano sul futuro del pianeta e dello stesso destino dell’uomo. Un romanzo tra immaginazione, scienza e fantascienza.
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