LUCI E OMBRE NELLE OPERE DI LEONARDO: L’INTERVISTA AD ANNALISA DI MARIA

Maria Cristina Torrisi Editore e Direttore di Nuove Edizioni Bohémien

Maria Cristina Torrisi
Editore e Direttore di Nuove Edizioni Bohémien

 

ARTE

Servizio ed intervista a cura di Maria Cristina Torrisi

 

 

 

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La notizia è recentissima e ha sconvolto il mondo dell’Arte. Si tratta della scoperta della dott.ssa Annalisa Di Maria, studiosa del Centro per l’Unesco di Firenze, di una nuova opera di Leonardo: un disegno a sanguigna che l’esperta ha affermato essere il “vero” Salvator Mundi. Una rivelazione che mette nuove ombre sulla celebre tavola conosciuta che ne ha detenuto sinora il nome, il dipinto a olio databile all’Alto Rinascimento e venduto all’asta nel 2017 per 450 milioni di dollari, oggi facente parte di una collezione privata ad Abu Dhabi. Ovviamente, non si parla di falso quanto piuttosto di definirne la reale attribuzione artistica (è possibile l’intervento degli allievi del Maestro?). Ma per saperne di più in merito alla sensazionale scoperta ho voluto contattare la dott.ssa Di Maria per un’ intervista esclusiva firmata Nuove Edizioni Bohémien.

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L’INTERVISTA

Dott.ssa Annalisa Di Maria

Dott.ssa Annalisa Di Maria

Dott.ssa Di Maria, Lei ha parlato di test scientifici che riportano l’opera ad un determinato periodo storico. Quali caratteristiche ci permettono di attribuire il disegno a Leonardo?

Le caratteristiche che ci portano ad attribuire un’opera sono molteplici.

Il mio lavoro si svolge fondamentalmente su basi stilistiche e storico culturali e sulla ricerca di materiale bibliografico e archivistico; mi avvalgo poi della parte scientifica e dunque di diagnostica per risalire a tutte quelle informazioni tecniche che, di solito, sono tipiche di un determinato artista, comparando i diversi lavori di quest’ultimo con altre sue opere e così è stato anche per il lavoro di Leonardo. Le caratteristiche principali che mi hanno portata all’attribuzione a Leonardo di questa sanguigna sono la postura, cioè di tre quarti rispetto a chi lo osserva, posa questa più preferita da Leonardo; la tecnica a sanguigna, quest’ultima molto utilizzata da Leonardo, e altri elementi tipici del suo stile, come la realizzazione del tratto con la mano sinistra, ed infine la datazione del supporto cartaceo fatto dai laboratori di ricerca al XVI secolo circa.

Desiderando voler fare un raffronto tra le due opere quali differenze si evincono circa lo stile del Maestro?

Ovviamente l’opera che è stata venduta all’asta è un bellissimo originale del tempo, forse di un allievo o forse del Maestro di un’altra bottega, come infatti evidenziano anche altri studiosi oltre a me, ma la cosa che più mi ha portata a dubitare della mano di Leonardo è stata proprio la postura, troppo frontale e statica per essere Leonardo.

Possiamo dire che Leonardo ci stia trascinando dentro un viaggio affascinante e tutto da scoprire? In merito, Lei crede che vi siano altre opere che debbano ancora essere riportate alla luce?

Assolutamente. Vi sono moltissime opere, più che altro fogli dei suoi codici che sono andati perduti nel tempo e sicuramente il poter, a piccoli tasselli e a piccoli passi, rimettere insieme ciò che manca penso che sia una cosa fantastica, perché il mondo di Leonardo è così: attira e affascina per l’universalità del suo pensiero, quel pensiero creativo e geniale che aveva anche la capacità di mutare la realtà rendendola innovativa e a volte irraggiungibile.

Desidero fare un passo indietro… Come è giunta a questa scoperta? 

I proprietari dell’opera mi hanno contatta circa due anni fa mostrandomi il disegno e da lì è nata la mia profonda curiosità che è sfociata in un’enorme certezza quando, durante una mia conferenza, i proprietari mi hanno portato personalmente l’opera in visione. Da quel momento sono partite le mie ricerche che mi hanno portata poi all’attribuzione.

Lei che è una studiosa di Leonardo, può raccontare un aneddoto della sua vita? 

Certamente mi posso collegare alla mia infanzia, a quando il mio papà nel suo laboratorio mi faceva scoprire non soltanto l’arte del disegno e della pittura ma anche la biografia del grandi artisti del passato, in particolare quelli del Rinascimento e più di tutti la vita di Leonardo da Vinci. Quello che da bambina era soltanto un gioco, in cui mi divertivo a fare e rifare i suoi lavori, da grande è diventato un lavoro e una vera passione. Devo tutto al mio papà, che mi ha portata per mano sin da piccola, in questo mondo fatto di bellezza e amore per l’Arte.