A cura di R.B.
E’ ancora mistero sul furto della reliquia di Papa Giovanni PaoloII (verrà canonizzato il prossimo 27 aprile), donata tre anni fa dal cardinale Stanislaw Dzuwisz, e custodita nel santuario di San Pietro della Jenca, alle falde del Gran Sasso. I sospetti sembrano ricadere sulla pista degli adoratori del male, come ha ribadito il comitato di volontariato Osservatorio Antiplagio che ha evidenziato di come “il giorno del furto coinciderebbe con il periodo nel quale rientrano il ricordo sacrilego e il risvolto satanico dell’olocausto nazista nella Giornata della Memoria, per preparare il capodanno del demone del male che si celebra il primo febbraio”.
In merito, in una nota, l’arcivescovo dell’Aquila, mons. Giuseppe Petrocchi ha fatto appello “affinché gli autori di questa deprecabile azione si aprano alla luce del Vangelo e restituiscano quanto prima alla Chiesa Aquilana la reliquia del nostro Protettore, che sarà presto innalzato agli onori degli altari”.
Anche il coordinatore nazionale dell’osservatorio Antiplagio, Giovanni Panunzio, si è visto d’accordo con le ipotesi di satanismo: <<Secondo gli adoratori del diavolo, tale data rappresenta la nascita, le origini: quindi in questa fase dell’anno il sangue e la croce sono oggetti emblematici da profanare, sia per la religione cattolica che per quella ebraica>>.
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