“Affrontati con grande precisione gli aspetti psico-sociali della violenza sulle donne, con riferimento ai dati statistici (vittime della violenza sono, infatti, in grande prevalenza le donne), storici, psichiatrici e psicologici.”
Un incontro culturale di grande interesse sociale è stato promosso e attuato dall’Associazione “Amigdala” sul tema di grande attualità della violenza sulle donne. La conferenza si è svolta, come di consueto, nel Grand Hotel Villa Itria di Viagrande alla presenza di un pubblico numeroso e attento. La trattazione del tema , introdotta dalla presidente Maria Grazia Palermo, è stata affidata a tre professionisti molto competenti nei rispettivi ambiti scientifici e culturali. Lo psichiatra dirigente dr. Salvo Di Dio ha affrontato con grande precisione gli aspetti psico-sociali della violenza sulle donne, con riferimento puntuale ai dati statistici (vittime della violenza sono, infatti, in grande prevalenza le donne), storici, psichiatrici e psicologici e alla letteratura più recente che consente di rivolgere uno sguardo più approfondito su una problematica spesso complessa dai risvolti generali, indotti dal mutamento epocale dei costumi e dei valori, e soggettivi in quanto la violenza si inserisce nel vissuto personale in rapporto all’esperienza di ciascun individuo nell’età infantile e adolescenziale. L’avvocato matrimonialista Orazio Giovanni Vecchio, che ha al suo attivo anche delle pubblicazioni sul fenomeno dello stalking, dopo aver chiarito chi è lo stalker (persecutore), qual è il suo comportamento, e chi è la “vittima” ovvero la persona oggetto delle sue “attenzioni”, ha richiamato la vecchia normativa completamente inadeguata e presentato la nuova legge dell’aprile 2009 (la legge n. 38) con la quale è stato introdotto il reato di “Atti persecutori” ovvero “stalking”, configurabile nella condotta persecutoria reiterata e nell’insorgere nella vittima di un particolare stato d’animo di ansie e timore. Il bilancio della legge 38, a distanza di quattro di distanza, è tuttavia contradditorio, perché lascia ampio spazio alla discrezionalità alla parte lesa e al Giudicante, lascia insoluta la difficoltà di definire, data la grande variabilità soggettiva, lo “stato di ansia e di timore”.
Vecchio ha inoltre presentato delle ipotesi migliorative della normativa ed ha sottolineato come l’approccio più corretto al fenomeno dello stalking sia quello multidisciplinare. Infine ha fornito dei consigli pratici, specialmente per quel che concerrne la raccolta e la conservazione di elementi utili da far valere sul piano giudiziario. La dott.ssa Angelica Riso, vice questore aggiunto dello Stato, si è soffermata, a proposito dello stalking, su analisi e interventi dello Stato indicando analiticamente le procedure che vengono seguite in presenza di un caso di stalking e sul provvedimento dell’ammonimento dello stalker; quando le situazioni, alla luce dei dati disponibili, presentano risvolti penali il caso viene affidato all’autorità giudiziaria. Riso ha inoltre indicato come in taluni casi per fornire un aiuto concreto alle donne risulta molto utile la collaborazione del privato sociale, come, ad esempio, l’associazione Tamaia, anche se, purtroppo, mancano strutture e servizi nel territorio per ospitare e proteggere le vittime. A proposito delle procedure adottate dalla Questura si è svolto un animato dibattito. Tra un relatore e l’altro la scrittrice Laura Maccarrone Li Volsi ha presentato il suo libro “Giulia, tu sei mia”, che affronta aspetti assimilabili a quelli affrontati durante la conferenza, ed ha letto alcune pagine molto intense che hanno aiutato gli intervenuti a meditare sul tema della violenza sulle donne.
Giovanni Vecchio
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