LE ODI DI LUDOVICO ANASTASI. “QUALCOSA INVENTO”

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LE ODI

A cura di Ludovico Anastasi

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Un nuovo concetto di poesia. Asettico. Se volete faccio un contratto per non giustiziare nessuno. A stare nei miei panni continuo. Peccato non poter lussureggiare di me lungo le strade. Qualcosa invento. Il tetto coniugale è tutto un teatro, così come il vostro. C’è chi canta o recita a soggetto. Pardon Pirandello. Calmi! Non mi giustizio da solo. Lucida Mente scruto, vango il mio sostentamento. Settant’anni senza mistero, solo qualche scheletro. Excusez moi, di tutti è l’ armadio.
1 Settembre 2024

Conosco un posto che so e che non rivelo. Ci torno spesso da solo perché son bravo a giocare d’ accomodo. Da bambino giocavo a palla con un legno. Il fantasioso uno a uno e palla al centro. Ora vanto un credito. Lo lascio all’ oblio. Il giusto debito.
1 Settembre 2024

L’ empatica voglia d’ andare lungo le strade stanotte come battona senza una lira. Excusez moi, parlavo di euro e di un cuore trafitto. È già entrato Settembre, il mio preferito. In settembre tanti i segreti da custodire nell’ anima. L’ anima tutta mia che non voglio smarrire.
1 Settembre 2024

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