LE ODI DI LUDOVICO ANASTASI. “Parole addomesticate.”

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LE ODI

A cura di Ludovico Anastasi

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E non ci sia rancore nelle
Parole addomesticate.
Mi affatica il liberarle da
Domestici doveri nella
Libertà di esprimerle.
È tutto un paragone con
I primi decisori di progetti
Imposti.
Almanacco di ricordi
Registrati con il sangue.
Neve sciolta al sole
L’ anelito a mete alte.
Ma è proprio in questa
Notte che mi colloco a
Quelle basse.
14 dicembre 2024

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Ed è ancora vento
Decembrina notte.
Scende un senso di
Sonno inappagato.
Sospiro quel che di
Te non vedo e non
Ammiro. Tra poco in
Seguenza di pellicola
Da horror gli incubi
Per tormento sentenziato.
Fuori sta piovendo.
È un breve scroscio d’acqua.
Roba da poco, né causa né
Effetto. Di te stanotte ho
Una immagine sgranata.
Se delle ombre mi
Innamoro è perché mi
Lasciano in sospeso.
Grido e non rispondono.
Urlo e silenti mi
Circondano. Circostanze
Da pretesto vano e
Recidivo. La recensione
Di un racconto in bianco.
14 dicembre 2024

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Al risveglio la voce è
Intorpidita. Assolata
È la finestra.
Abito il guscio
Dell’ indolenza.
Maledetta sia la
Volontà di chi colpisce
L’ ingenuità mia immensa.
Maledetto sia chi non
Vuol sentir parlar di
Guerra.
Dottrina della testa dentro
La sabbia
Ora, con calma un caffè e
Una sigaretta.
Saluti a voi gente straziata.
14 dicembre 2024

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Ascoltate il mio silenzio.
È una Grazia.
Ossimorico assemblaggio
Di parole.
A mezzogiorno ci si
Reinventa.
Firmiamo quindi il
Tranquillo Trattato di
Pace.
Tra di noi non è scusabile
Il rancore.
Tra di noi almeno sia
Nobile
Lo stringersi gli uni agli altri.
A squarciare il Velo del
Tempio
Siano altri. A noi resta poco
Tempo
Per cospargersi di cenere.

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odi

Immiserita cronaca
Quotidiana.
Sgranate immagini
Nelle case.
La trasmetto in ore
Inascoltate.
Manca il traduttore.
Mendaci le notizie.
Mescolo con altre
Fonti.
Per trasmissione le
Onde sorvolano vasti
Campi in fiore ma
Evadono gli innamorati
Delle rose.
14 dicembre 2024

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Nodali immagini
Insuperbite da
Presenza di
Battone lungo i
Marciapiedi. Ve
Ne sono vecchie e
Stanche.
Brulicano al
Calare delle ombre.
Nei petti i misteri
Della Croce.
Alle mani le
Stimmate dei vinti.
Nelle ore martoriate
Forse, al Cielo i voti.
Che siano i Custodi
A ricondurle, all’ alba,
Nelle case.
14 dicembre 2024

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E in quest’ altra notte
Decembrina, non si
Scambino le vittime coi
Carnefici. E viceversa.
Diamo a Cesare quel che
È di Cesare.
Tanti sono silenti a questi
Strazi.
Interrogarsi mette i dubbi.
E fanno male.
Diamo a Dio quel che è di
Dio.
Ma tante sono le carte
Mescolate.
Nel quartiere dormono i
Bambini, in questa notte di
Dicembre.
Nei balconi splendono le
Luci di Natale.
C’è tutto un divenire o ci
Sarebbe.
Le armonie promesse e i
Disincanti.
In altre zone si sta nelle
Trincee.
In altre i bimbi sono morti.
In questa notte di stelle e
Incanti,
Io chiamo Dio a Testimone.
Lo chiamo e non risponde.
15 dicembre 2024

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E se ne posso fare a meno
Ne faccio a meno di certi
Grumi incancreniti.
Sarebbe illogico non estirpare
I rancori del passato. O meglio
Del Padre perdonato poi non
Tanto. È il mio bipolare essere
Tra notte e giorno.
A mezz’asta tengo il sonno che
Che m’artiglia e mi sorpassa.
Forse mi vuole in guardia come
Soldato sull’attenti alla garitta.
Un soldato innamorato della
Vita. Ma in questa notte è la
Morte che lo chiama.
15 dicembre 2024

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E occupare con pervicace
Presenza gli altrui spazi fa
Male.
Meglio, dunque, l’ assenza,
La grande pazienza dei soli.
Entro
In simbiosi con questa grigia
Domenica.
E, ancora assonnato, inizio a
Prendere nota di questa nuova
Giornata.
15 dicembre 2024

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Al migliore acquirente
Vendo la mia memoria.
E a prezzo conveniente:
Affrettatevi!
Il mio grande dramma è
Avere un corpo di vecchio
Attorno alla mia giovane
Anima.
15 dicembre 2024

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Ed è somma priorit
Sondare la qualit
Del mio pomeriggio.
Vedete, c’è sempre un
“Mio”, un “Io” distante da
Dio.
E questo a tanti è fastidio.
Soprattutto al narciso “Me”
Stesso.
Tu una volta dicesti che
Sono rigido, che da “Me”
La gente allontano. Ed è
Vero!
Oh grande, immenso
Narciso
Che dentro “Mi” giochi. E
Da solo “Mi” immergo in
Questo immenso, insondabile
Giogo.
15 dicembre 2024

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Pensieri grevi o brevi
(Fate voi) attraversano
Il mondo.
Il mio è un magico canto,
Il canto notturno del
Cigno.
Aggrappato alla parte
Ribelle del mondo,
Resto quello che sono
Stato.
Se sto nel guado
Profondo è perché non
Invidio
Il tanto più tanto meno che
Vi lapida dentro. Meglio
Una corda intorno al collo.
Non siete uguali a nessuno,
Soprattutto ai meno.
E così, più o meno, navigo
Standovi dietro. L’ ombra è
Calata.
E tu, stai guardinga, sera
Stratega
Del nulla. Chi non ha
Strategia
Se’ stesso condanna.
E fuori piove, lampeggia e
Tuona.
15 dicembre 2024

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E cosa sarà da domani
Questo assurdo mio
Divenire.
Sia dolcezza e quiete la
Fonte
Sua battesimale. Se col
Passato
Ho chiuso i battenti siano
Allora i battiti del cuore a
Prevalere.
Cacciate siano incertezze e
Malumori.
All’ alba sia un grande affetto
Ad abbracciare il senso di
Furore
E sgomento che da secoli mi
Assale.
Millenni prima di essere nato
Ribelle.
Colei che può, con soavità e
Mitezza sul seno lo accolga.
Lo culli e accarezzi colei che
Di me tutto ha capito e bene
Conosce.
C’è tutto un ardore di voce
Ululante.
Urlo che si erge sopra monti e
Colline.
Urlo che esplode lungo le strade,
Che testardo si espande su tetti e
Case.
Dunque espansa è la mia voce. E
Non si creino equivoci.
Desidero solo un tocco di
Classe.
E il desiderio non è mai da
Punire.
16 dicembre 2024

🔖

Non ascolto le Voci stanotte.
Non ascolto quelle Sublimi.
Sono impazienti e scaltre.
Vogliono subito riportarmi
All’ ovile.
Ma di quel gregge io non
Faccio parte.
Me ne sono scappato un
Giorno, e c’è un Pastore che
Non si dà pace.
Non so se riuscirò ancora a
ResisterGli.
Vorrei tanto farmi trovare ma
Di me temo il demone.
Una volta era tutto un gioco di
Regole e di Rosari.
Immense preghiere dai Custodi
Ascoltate.
Inutile resistente. Quando sarò
Alla fine, mangerò di quel Pane.
Ma stanotte ancora Ribelle
Lasciatemi dormire.
16 dicembre 2024

🔖
Alzando di molto le
Attese,
Non siano rovinose
Le cadute.
Oggi giornata di sole
Splendente.
Sento passare gli
Ambulanti.
Ripetute cronache
Inascoltate.
Scemati gli entusiasmi
Non mi lascio cadere
Autosgombero gli altrui
Spazi.
Sto nel mio covo.
Aspiro brezza di mare.
Sto sulle mie.
Non arranco dietro chi
Sfugge.
16 dicembre 2024