Le Odi di Ludovico Anastasi. “Notte settembrina”.

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LE ODI

A cura di Ludovico Anastasi

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E adesso si entra nei dettagli, si fa sul serio notte settembrina. Mille guerrieri armati mi furoreggiano nell’ anima. Notti fa era altra cosa. L’ amore, il cuore e la rosa. Notti fa correvo a cercarla. Nel tutto finito l’ amara sensazione di aver smarrito la chiave per scardinare il passato. Nell’ alambicco del presente mi trovo, né avanti né indietro. Nel solvente chimico soffoco.

11 settembre 2024

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E non voler bene neanche ad un cane. Libera Mente. Il mantra del fedele disgusto. Come sempre stamane mi trovo ribelle. Il primo passo del giorno con tanto di sole. È settembre! Dolce richiamo che non fa breccia nel cuore. Altro richiamo mi duole. Non mi interessa, non mi interessate come umani. Mattoni su mattoni di me alte le pile e i sovrabbondanti rancori.

11 settembre 2024

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Nelle dinamiche della vita ci stanno, i consultori. Consultato sto zitto. Ho una tariffa e tutto ha un prezzo. In fondo il mio parlare è a basso costo. E poi non è valido. I poeti sanno barare e anche ballare se vogliono. Ovunque, anche sull’ orlo del baratro. Anche sulle umane miserie. Ci siamo tutti dentro fino al collo. Se la testa sta ancora fuori è una allucinazione, allucinante scherzo del Cielo. E ne ha pure di riserva, come le barzellette del clown. Come gli piace scherzare a Quello!.

11 settembre 2024

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Muoversi in ambienti inaccessibili. Questo succede di notte. Sinuosi pensieri a scomodare carni dormienti. A causare sudori. I pudori si fanno allettanti, frementi nell’ accogliere carezzevoli mani. Le sussurrate parole. I tentennamenti e il lasciarsi andare ai preamboli. E poi il culmine. Non c’è mai eccesso nella passione. La seduzione ha un suo fine preciso: riscattare il calunniato serpente.

12 settembre 2024

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Di settembre noleggio la bella giornata. Il sole fa da apripista a salda speranza. Almeno per ora. Quando c’è di mezzo il cuore e la salvezza dell’ anima non c’è da farsi false illusioni. Se tutto è un bluff si vedrà nello girar delle ore. Mi conosco e sto in attesa. Ma stamane il sole mette troppa allegria per rovinar nell’ accidia.

12 settembre 2024

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Lo svolio leggiadro degli angeli della notte dopo giornata di lusinghe. Si sventolano bandiere rosse nelle utopie allucinate delle ombre. Se il mestiere del poeta è questo ci sto a farmi allucinare. Anche dagli angeli. Tre volte buoni, invisibili accarezzano le guance. M’ accomodo con pane e vino, invitandoli al mio tavolo di sogni. Il pane e le briciole, il vino e le gocce. La scena è verace, blindata nel mio cuore.

13 settembre 2024

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È osceno accompagnare con musica i versi. I versi vivono di proprie note, specie quelli della notte. I versi scritti da poeti demenziali nelle ore in cui il cuore tende le orecchie agli apparenti giochi degli eroi celesti. Nelle ore in cui i buchi neri vengono colmati da catrame e pece per costruire barche radunate in porti di quiete suffragando preci negli ultimi rantoli dei vinti. Tanti, troppi in questo quartiere di razze bastarde. Oh Gesù Bambini nati crocifissi oh lodati dagli angeli oh stelle ammiccanti le case con dentro cuori ammolorati.

13 settembre 2024

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Oh settembrina giornata di sole e di vento che urla e sbatte le imposte. Sazio ti celebro. Con voluttà ammiro alberi e piante inchinarsi all’ urto del poderoso. Il passo veloce di coloro che imbucano vie e traverse tra gialli palazzi. Passano gli ambulanti carichi di merce. Anche se son sempre le solite cose stavolta mi esalto. Oggi non avverto sterili le abitudini dei poveri.

13 settembre 2024

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Ricordo bene la vita e in essa la caduta dell’ anima. Condannato in questa città mi sono fatto le ossa. Adesso è tardi per qualche aggiunta. Degli avvenimenti seguo la cronaca, così, quasi per celia. Nel personale divenire poco o nulla. So chi mi aspetta.

13 settembre 2024

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Il copia incolla in carta intestata. D’ altronde la giornata si presta al lungo lavoro della memoria. Il vento continua a battere per strada. A stento continuano a resistere le foglie. E fischia come in una canzone antica sulle montagne cantata. Manca la sola bufera. Ma verrà anch’ essa, la stagione è quella e anche la Storia. In moltissimi cadono, cedono. Vi sono forme superiori di forza e di giustizia. Gli arcangeli forniti di spada. È da stupidi non credere alla Nemesi Storica. Da stupidi sentirsi lontani dalla battaglia.

13 settembre 2024

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Adolescente scrissi novelle irrimediabilmente perdute. Non ricordo le trame. Il vuoto a perdere fa parte di me. Eppure furono accattivanti a mio padre. Eppure tra di noi furono tante le faglie. A volte lo sogno debole e fragile come lo sono tutti i padri a fine percorso. Come fu lui, straziato nel corpo. E non so se da qualche posto mi guarda contrario al mio fare, se soffre al litigio dei figli. Gli è venuto male l’ intaglio. La vita ha un suo inventarsi le cose, l’ originale serpentare nei cuori.

13 settembre 2024

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Nel cuore dò asilo alla notte. Non posso fare altrimenti. Arde con le sue stelle e mi accarezza le guance. Sul divano mi stende. Stai placido, stai quieto, deponi quel fardello remoto. Questo la notte mi dice. Vai nella casa avita, quasi le ordino, anche se la troverai vuota. E dire che di me non era mai sazia. Concedeva i suoi spazi al mio gioco. Il preferito da tutti o notte mia. E poi il corso costante della vita e il suo conto che non dico più amaro. È un conto e va’ saldato.

14 settembre 2024

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Ho nostalgia dei sogni stamani col vento che alla finestra mi chiama. C’è aria di brezza marina. C’è aria di credo. Forse il ritorno ad uno stato più sobrio in spirito e anima. Stamani amo ciò che è leggiadro. So che durerà poco. Tra qualche ora ascolterò il notiziario che smonterà il predisposto alla quiete. Tra qualche ora le accusatorie domande inevase, la causa perduta con Dio.

14 settembre 2024

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Mezzogiorno di nuvole nere. Una grande ombra in tutto il quartiere. Annuso aria di pioggia, di acqua scrosciante. M’ illudo. Hanno tagliato l’albero di fronte, l’ amato da anni. Completamente sdradicato non festeggerà più compleanni. Di lui facevo la cronaca. Al suo posto una terra compatta che ad altri poeti rimando. Non avrò da contemplare più nulla se non la Damnatio Memoriae.

14 settembre 2024

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La manipolazione dei cuori. Il pomeriggio incerto mi aggancia a questo reato. A volte il cuore è malsano. Come macigno a volte travolge e diventa assassino. Forse dovrei ringraziare quelle che il corpo mi hanno donato. Quelle del do ut des nell’ erotico scambio. Ma i cuori sono ben altro. Negli equivoci annichiliscono. Negli equivoci muoiono…e non rinascono.

14 settembre 2024