LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi
Respiro aria di settembre, il dolce mese. Finirà la torrida estate e l’ esultanza del cuore. Le sfumature della mente. Assiso sul monte dei pegni lascio l’ amore. E caro è il costo. Dovrò scendere per un sublime errare con la scorta delle pene. La trascinerò quieto, senza penare. È un passo già vissuto, conosco pure le strade. Il guerriero e le sue stelle.
31 agosto 2024
Adesso cambio le date. Vado in avanti. Cerco l’ Armaghedon? Non vedo l’ora, so da che parte stare. Un prete in carriera una volta mi disse: “non vada contro Dio ché perde”. ” Il suo è molto subdolo”, risposi. Siamo alle comiche. Sto facendo prosa o una poesia violata. D’ altronde, asettico, il pomeriggio si presta. Hai le bombe in testa, direbbe un’ amica. E mi strappa un sorriso. Dolce. Sottorete l’ amaro gareggia. Foce di un fiume non mio. Forse per Nemesi Storica fu avvelenata la fonte. Dovrei consultare gli archivi dei cieli. Proibito il rientro, nessun riepilogo. Il mio nome è Superbo!.
30 agosto 2024
La scarica e l’ oblio. Le bombe in testa. Dei farmaci la misura. Spiazzato e naufrago. A quasi settant’anni, sei lunghi mesi ancora e quasi ci siamo, alla grande mietitrice il permesso. Il paradosso per chi ha amato. Dei superstiti il paradosso. Ti ho affaticata stupenda amica e non dovevo.
30 agosto 2024
L’ indicibile lobotomia dei pezzenti. I cervelli operati. Operativi nei flirt di amori esausti. I ribelli vaporizzati. Segnalato ribelle scomparvi al riparo della casa coniugale. Ha messo la testa a posto il ragazzo. Cancellato dai registri delle forze dell’ordine. O maledetti bastardi, la fatica e il rigore. E poi lo strale. Infuriato non posso non piangere in questa notte di streghe. Lacrime e sudore in questa notte di caldo. La cittadinanza breve. Per settant’anni ho dormito.
30 agosto 2024
I demenziali tratti degli ebeti. La sopportazione dei vinti. Il cielo scuro e il fragore dei tuoni. Del quartiere gli impenetrabili umori. Tardano le gocce d’ acqua. C’è arsura, c’è sete di vivere. Nel torrenziale scorrere dei ricordi il percorso degli atomi. Degli ammolorati mattoni alte le pile. Si resti al presente e al suo panico. Miserevole cronaca del pomeriggio.
29 agosto 2024
Gli eventi della terra. Magnanimo li accetto, li vango. Scavo un fosso alla loro demenza. Seppellirli. I sepolti son tanti, ammucchiati. Tenebre e macerie e le rovine. Non voglio fare la cronaca che non mi compete. La lascio fare ai cronisti. Nella mia poesia c’è ben altro. Più alto. Il cielo mai visto, il cielo nascosto.
28 agosto 2024
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