Le Odi
A cura di Ludovico Anastasi
DEL MIO DUALISMO
E cercammo fra rami sanguigni il dolce infuso che ci facesse ancor piu’ vicini di quanto eravamo, anima e corpo, duellanti l’una contro l’altro, a volte, quando il corpo richiede un suo libero arbitrio, accasamento in corpo straniero per esultanza di gioco dal basso ventre al cervello, andata e ritorno, per riandare verso altro tragitto, per gioco nuovo, qualche ora di fuoco esaltato, che’ stranieri non siamo quando i bassi ventri s’inchiodono. E che sia bello quando dura poco e’ un detto contrario all’assente mio trinitario parcheggio.
IL MALE OSCURO
E quest’assemblea, quest’agora’ ciarliera da cui non imparo nulla, oltre alla danza su una gamba sola, rituale dell’anima contro la paura, spargimento di sale attorno al cuore contro Colei che per solitaria bellezza attira, Colei che il mio tallone sa a memoria e le basta l’avvelenata punta dell’angoscia.
SCONSACRO
E accelera il vizio d’esistere sconoscendo il colore della morte. Quello della vita e’ un gioco a scacchi. S’ammalorano i volti e i cuori nei labili orizzonti. Alla fine della fine si fugge puntando forte. Gravano le mosse dei beati.
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