LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi
INFANZIA
E mi si marchio’ con menzogna estrema. In tanti, di me, ebbero arsura. Mi si saboto’ il novello ponte come in guerra. Se rinascere dalle ceneri e’ stata la mia forza, la sgomenta tristezza in me perdura.
DEL MONDO…
E’ fatto appurato che del mondo tutto vomito. Forse per ultimo avrei dovuto scrivere questo verso. In fondo poco cambia se con elettrizzante effetto inizio il gioco. Con roboante attacco il regista mette in scena il mio episodio, uno dei tanti, lasciato al massacro come scarabocchio. Di questo gioco in tanti sono stanchi.
NON PREOCCUPARTI…
Non preoccuparti: in te alberga ancora tanto stupore di cieli e d’albe chiare. Contusi, feriti nel cuore, in nobilta’ d’anima si rinasce, (come volevasi sperare). Solenne inutile ardire: le albe in se stesse restano chiuse. E noi a scervellare pensieri gaudiosi.
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