Recensioni ed Eventi
A cura di Maria Cristina Torrisi
Accostarsi alla lettura della Bibbia per i “non addetti ai lavori” credo sia impresa ardua. E’ innegabile, però, che cercarne la comprensione è desiderio di molti, per il fascino della “scoperta”, intesa come desiderio di “comprendere” ciò che si presenta come arcano. Tale fascino si pregia di divenire “travolgente” se ci si accosta alla conoscenza delle figure femminili che popolano l’Antico ed il Nuovo Testamento. E, in effetti, nel volume di Antonino Leotta, “Le donne della Bibbia”, ci si trova piacevolmente immersi in un contesto storico popolato da protagoniste.
Nella presentazione del suo testo, Nino Leotta – che dedica il pregevole e raffinato lavoro a tutte le donne che hanno subito violenza, con l’intento di “sconvolgere una concezione di predominio esclusivo dell’uomo” – porta a conoscenza il lettore che il libro nasce a seguito di un corso di approfondimento tematico da lui tenuto presso l’Università Popolare “Giuseppe Cristaldi” di Acireale. Un corso che ha portato un pieno coinvolgimento tra gli intervenuti, appassionati nella ricerca dei vari personaggi e nel seguire cronologicamente l’itinerario del testo biblico.
“Abbiamo percorso i vari momenti e le varie tappe di un rapporto tra la persona umana e Dio – ha spiegato l’autore – . E ci siamo trovati dinanzi a un popolo alla ricerca di una ragione di vita e alla ricerca di una identità che ne fissasse un carattere distintivo. Da custodire e da proporre lungo i secoli”.
Dalla chiamata di Abramo, la narrazione segue un dettagliato itinerario illuminante e che conduce per mano dentro le vicende di un popolo che darà origine alle 12 famiglie divenute poi tribù.
In base alla personale lettura, stupisce notare soprattutto gli usi ed i costumi di popoli vissuti nel periodo antecedente la venuta di Cristo ed è innegabile come per il lettore tale viaggio coinvolga pienamente, dando la spinta a desiderare conoscere e comprendere sempre di più.
Nel panorama storico, descritto in maniera lodevole dall’autore, si parte dall’origine: Adamo ed Eva sono i capostipiti che daranno vita al “popolo eletto”. Mi piace mettere in evidenza le minuzie di particolari nei riferimenti degli avvenimenti, nel loro succedersi nel tempo, e anche la fluidità nel racconto che coinvolge il lettore per ogni personaggio, ciascuno ben distinto per originalità e caratteristiche. Magari risulta incomprensibile il comportamento di alcune figure , difficile da concepire – in special modo se rapportato ai nostri giorni- il modo di pensare e di agire. Di certo, “le eroine” che popolano le pagine bibliche hanno un unico fine: porsi all’ascolto di Dio, rivolgendosi a Lui con umile insistenza, e aspettare con fiducia il Suo intervento risolutore, così come avviene per Susanna, una delle molteplici donne descritte.
Quindi, se da un lato “il modus operandi” di queste figure coraggiose “sconvolge”, dall’altro stimola il lettore a porsi domande, a riflettere su molti temi come quello della condizione femminile di quei tempi ed il ruolo della donna-madre-sorella-sposa-amata e amante di Dio.
In questo lavoro “di studio”, così certosino e notevole, Antonino Leotta ingloba 35 donne dell’Antico Testamento e 25 del Nuovo.
Maria di Nazaret , la “benedetta tra le donne”, umile ragazza, riservata e semplice, chiamata da Dio a compiere “grandi cose”, da inizio alla sequela di nomi che troveremo nella seconda parte del libro, dedicata appunto al Nuovo Testamento, testimonianza dell’importanza delle figure femminili nella storia dell’umanità. In merito, l’autore stesso rivela: “Non riesco ad immaginare un cammino del popolo di Dio e una storia della salvezza che si protende per quattromila anni, senza la producente presenza di quella sequenza di donne che ci siamo impegnati ad incontrare. Fanciulle, spose, madri, condottiere, giudici profetesse, regine, eroine, autorevoli testimoni e apostoli di Cristo, diacone e grandi animatrici delle prime comunità cristiane. Ciascuna inserita in un particolare contesto storico”.
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