BENESSERE
A cura di Federica Zanca
Il cibo che ingeriamo è strettamente collegato alla nostra salute e alla durata della vita.
“Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei!”
Molti studi scientifici dimostrano che al di là di qualsiasi ragionevole dubbio, il cibo che scegliamo ha a che fare, in modo stretto, con le malattie che colpiscono l’organismo e con la durata stessa della vita.
Mangiare bene corrisponde a vivere più a lungo; infatti, nel corso della nostra vita assumiamo tonnellate di cibo e questo agisce in profondità nella regolazione dei processi metabolici e di riparazione delle cellule.
L’invecchiamento è un fenomeno multifattoriale, ma è soprattutto caratterizzato da una progressiva perdita di efficienza a livello metabolico con una eccessiva produzione di radicali liberi e molecole infiammatorie che creano danni a livello cellulare.
Cibi troppo raffinati e lavorati contribuiscono a peggiorare l’accumulo di danni anziché fornire la materia prima con cui proteggere le cellule e riparare le strutture eventualmente rovinate.
Pertanto, mangiare bene equivale a prevenire le patologie e ad avere più possibilità di una vita longeva e salutare, significa avere maggiore energia e migliorare di conseguenza anche il tono dell’umore.
Le esigenze metaboliche cambiano con il variare dell’età; i cardini di una alimentazione sana permangono, ma occorre considerare che con l’avanzare dell’età la capacità metabolica tende a peggiorare. Si può sintetizzare il tutto dicendo che con il passare degli anni si ha meno bisogno di assumere carboidrati e più proteine, tenendo sempre in debito conto anche il livello di attività fisica.
Assumere alimenti di stagione e genuini, evitando merende, dolci e bibite gassate, così come assumere frutta e verdura di stagione e cereali integrali, dovrebbe essere una educazione alimentare fin da piccoli, oltre i capricci che il bimbo può fare!
Si tratta di creare uno stile di vita che aiuterà a prevenire le malattie o a gestirle comunque meglio, nel caso dovessero insorgere. L’alimentazione sana e bilanciata può venire in aiuto in caso di diabete, malattie cardiocircolatorie, ipercolesterolemia, malattie autoimmuni e infiammatorie, reflusso gastroesofageo, colite e stitichezza.
Innanzitutto, occorre ridurre l’indice glicemico quindi ridurre al massimo gli zuccheri, le marmellate, i dolci, le bibite, l’alcool e mangiare cereali integrali; questo aiuta a rallentare l’assorbimento dello zucchero e a mantenere basso il livello di insulina.
Prima colazione da prediligere con uova biologiche, semi o burro di noccioline, noci, carboidrati integrali e proteine nobili come quelle del salmone; la mattina l’organismo è programmato per l’introduzione di calorie e nutrienti.
Occorre mangiare ogni 2-3 ore per mantenere stabili i livelli di glicemia; come spuntino ottima la frutta secca, ma senza esagerare perché calorica e la frutta di stagione. Il corpo si difende dagli stress fisici e psicologici aumentando le riserve e quindi conservando peso e grasso; ecco perché è di aiuto il coaching psicologico, tecnica rapida, ma efficace per arrivare a definire i problemi di stress e risolverli.
Mangiare lentamente masticando bene perché mangiare velocemente aumenta l’accumulo di grasso addominale e rallenta la digestione.
Di sera e durante la notte il metabolismo rallenta, pertanto i cibi assimilati con la cena o dopo vengono trasformati in grasso e totalmente accumulati; anche il sonno ne risente, quando, invece è importante avere un sonno tranquillo e ristoratore.
Le cellule del grasso addominale sono un tessuto endocrino in grado di promuovere i processi infiammatori che a loro volta favoriscono l’accumulo di grasso; ridurre la circonferenza addominale è più impegnativo che il semplice perdere peso.
Frutta e verdura di stagione sono ricche di antiossidanti, vitamine e fitonutrienti, tutte sostanze necessarie al buon funzionamento cellulare.
Un buon esercizio fisico costante, programmato e bilanciato a misura, contribuisce ad accelerare il metabolismo di base; infatti, non è rilevante quanto si consuma durante l’attività fisica, ma quanto l’esercizio fisico riesce a riattivare il metabolismo, anche quando si è a riposo!
Potenziare una depurazione epatica; per effettuare la detossificazione il fegato abbisogna di vitamine, fitonutrienti, e molti nutrienti. Sicuramente ridurre gli zuccheri e passare a cibi organici aiuterà questo organo a lavorare meglio.
L’alimentazione sana e corretta deve diventare uno stile di vita, privo di eccessi, moderato e che consente di canalizzare tutte le attenzioni e le energie su ciò che si desidera diventare.
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