L’ANTICO DISCORSO DELLA SCIENZA CHE STUDIA LE CIVILTA’

“Schliemann, vissuto tra il 1822 e il 1890,  fu imprenditore e archeologo tedesco;da ragazzo si “innamorò” di Omero e della sua immensa opera, riponendovi piena fiducia. Guidato dall’ Iliade nel 1871  iniziò gli scavi nella Troade trovando Troia e confermandone la distruzione per incendio.”

archeologia1Questo è il primo appuntamento di una rubrica dedicata all’archeologia e ai suoi tanti aspetti. Da sempre mi affascina il rapporto col passato, con le radici che ci hanno generato e che continuano a essere percepite nelle orme del presente.

In questo primo “incontro” voglio trattare di un grande personaggio, il mitico archeologo tedesco Heinrich Schliemann, scopritore di Troia, in Turchia, e uno dei “padri” della disciplina. Guidato dal suo ingegno e dalla sua immensa cultura giunse a identificare la città omerica.

Peter Paul Rubens, Achille trafigge Ettore, 1630-1635.

Il termine Archeologia derivadal greco, ἀρχαιολογία, composto dalle parole ἀρχαῖος, “antico“ e λόγος, “discorso “; essa è la scienza che studia le civiltà e le culture umane delle epoche passate e le loro relazioni con l’ambiente circostante, mediante la raccolta, la documentazione e l’analisi delle tracce materiali che hanno lasciato. È strettamente legata alla filologia intesa come indagine e sistemazione dei testi letterari e della loro trasmissione; lo studio delle fonti è dunque insito nell’indagine del passato. L’esempio più illustre è dato dall’Iliade, il mitico poema epico attribuito ad Omero, poeta vissuto tra i secoli VIII-VII a.C., nato a Smirne o a Chio. La monumentale opera narra 51 giorni della guerra mossa dagli achei contro Troia (Ilio, da cui deriva il nome del poema); si sofferma soprattutto sull’ira di Achille, figlio della ninfa Teti e di Peleo, eroe dell’esercito acheo contro il capo della spedizione Agamennone, colpevole di avergli sottratto la schiava Briseide. La straordinaria opera termina con Achille che, mosso da commozione, consegna a Priamo, re di Troia, il corpo del figlio sconfitto Ettore. Successivamente la città verrà distrutta per l’astuzia di Ulisse che, con l’inganno del famoso “cavallo”, riuscirà a oltrepassare le mura e a conquistarla. L’epilogo è tragico: la città viene logorata dalle fiamme, mentre i troiani saranno uccisi o resi schiavi.

archeologia2 Schliemann, vissuto tra il 1822 e il 1890,  fu imprenditore e archeologo tedesco;da ragazzo si “innamorò” di Omero e della sua immensa opera, riponendovi piena fiducia. Guidato dall’ Iliade nel 1871  iniziò gli scavi nella Troade trovando Troia e confermandone la distruzione per incendio. Scavò in seguito anche a Micene, dove scoprì quello che poi chiamò il tesoro di Atreo (padre di Agamennone) contenenti oggetti d’oro di ottima fattura pertinenti a civiltà pre-elleniche.

Questo è un esempio illuminato, eccezionale, eclatante; il famoso archeologo nel 1868 si ritira dai suoi affari e inizia la grande avventura, la realizzazione dei propri sogni. Si dedica ai viaggi in Cina, Giappone, Italia, Grecia, Turchia. Tutto ciò confluisce nelle sue eccelse scoperte archeologiche.

È la storia di un instancabile studioso, di un immenso ricercatore, geniale e illustre; ma è soprattutto la vita straordinaria di un uomo mosso dalla sua più grande passione, l’amore per le civiltà passate, nata dalle letture paterne dei versi omerici e delle gesta degli eroi leggendari di “Ilio”.

Clara Artale