A cura di don Carmelo La Rosa
Chiunque si rivolge a Dio con tutto il cuore, gli si aprono le porte, e il Padre
accoglie con tutto l’affetto il figlio veramente pentito. Ma la vera penitenza consiste nel non ricadere e nello sradicare i peccati riconosciuti come causa di morte. Se ne levi questi, Dio abiterà di nuovo in te. È una gioia immensa e incomparabile in cielo per il Padre e per gli angeli la conversione di un peccatore … Vuoi, o ladro, che il peccato ti sia perdonato? Finisci di rubare.
L’adultero spenga le fiamme della libidine. Il dissoluto sia casto. Se hai rubato,
restituisci un po’ di più di quanto hai preso. Hai testimoniato il falso? Impara a
dir la verità. Se hai spergiurato, astieniti dai giuramenti, taglia i vizi, l’ira, la
cupidigia, la paura. Forse è difficile portare via d’un tratto dei vizi inveterati; ma puoi conseguirlo con la potenza di Dio, con la preghiera dei fratelli, con una
vera penitenza e assidua meditazione. (S. Clemente di Alessandria).
O meraviglia di fusione! Colui che è, vien fatto,
l’increato viene creato; colui che non può essere
contenuto, è contenuto fra la divinità e lo spessore
della carne. Colui che fa tutti ricchi, è povero;
abbraccia la povertà della mia carne, perché io
acquisti la ricchezza della sua divinità. Lui che è
la pienezza si svuota; si svuota della sua gloria,
perché io diventi partecipe della sua pienezza. Che
ricchezza di bontà! (S. Gregorio di Nazianzo)
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