Recensioni ed Eventi
A cura di R.B.
“Riverberi D’Emozioni”, l’ultima fatica letteraria della poetessa Maria Grazia Falsone è un’opera che racconta l’uomo e la sua umanità lungo tutto il percorso della vita: dall’infanzia alla senilità, passando per la memoria, in un contesto realistico di vita vissuta. Le tematiche del libro, infatti, si fondano sull’Infanzia, sulla Rimembranza e sul tema sociale. L’autrice ci spiega il perché.
“L’infanzia trae ispirazione dalla nascita della mia nipotina Ginevra – ha spiegato la poetessa – e pervade tutta l’opera di quella speranza di cui tutti abbiamo bisogno. La Rimembranza ricorda i grandi attraverso la poesia: Alda Merini, Morricone, Ezio Bosso. Il tema sociale affronta le problematiche della vecchiaia, del Covid, dello Stupro, della morte”.
Il libro, quinta opera dell’autrice, è già stato presentato lo scorso 4 settembre 2021, presso la sala Pinella Musumeci di Acireale, ottenendo grandi consensi di pubblico.
Presenti, tra gli altri il sindaco Stefano Ali e l’assessore Mario Di Prima.
Conduttrice della serata la dott.ssa Agata Spinto che ha saputo prendere per mano Maria Grazia Falsone diventando la “Sua voce terrena”, Qualificata al massimo la recensione del Preside Giovanni Vecchio che ha seguito la poetessa sin dal primo libro.
Con lo stile originale della poetessa, la serata ha alternato momenti di recitazione con il regista attore Alfio Vecchio, momenti di musica con la pianista Anna Simone, momenti di video poesia, momenti di danza con la coreografa Fernanda Di Mauro.
La copertina è stata realizzata dal pittore Nino Mammino e ritrae la nipote della poetessa come emblema dell’infanzia portatrice di speranza e gioia. Tra i tanti attimi emozionanti quello del duetto virtuale coreografato dalla danza per ricordare FRANCO BATTIATO. Per il tema sociale il video molto emozionante dei “Vecchi” con la poesia “Canuti Bambini” e il sottofondo di Renato Zero che ha impreziosito il momento. Un attimo molto intimo e commovente è stato quello in cui la poetessa ha aperto il suo cuore declamando una lirica alla sorella Rita da poco scomparsa prematuramente.
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