Sono coinvolta in un rapporto molto difficile con un uomo che frequenta contemporaneamente diverse donne e non nasconde, almeno a me , la presenza delle altre, vantandosi di essere “chiaro e sincero” nei miei confronti. Lui è appagato e tranquillo, mentre io mi sento frustrata, insoddisfatta, e soprattutto ferita dal suo comportamento. Più volte ho tentato di chiudere con lui, ma dopo alcuni mesi di silenzio si è sempre rifatto vivo cercando di ricucire quella che definisce la nostra grande “amicizia”. Per me è stato molto difficile resistere ai suoi assedi, e, dopo qualche tempo, ho finito coll’arrendermi, pur essendo consapevole della sua inaffidabilità. Ora mi ritrovo di nuovo al punto di partenza. Ho provato di tutto per allontanarlo, dal chiudere la comunicazione, se non sono in grado di identificare il suo numero, appena riconosco la voce, al non rispondere per settimane alle chiamate che quotidianamente mi fa, al parlargli manifestando apertamente il mio disagio. Sono molto stanca di questo rapporto che mi impoverisce di giorno in giorno. Ricevo solo poche briciole da quest’uomo e invece vorrei tutto. Tutto l’amore che sento di meritare, tutte le attenzioni. Anche se mi assumo unilateralmente la responsabilità della rottura, lui non mi lascia andare via. Mi sono chiesta più volte che cosa lo spinga a ritornare visto che ha instaurato un rapporto stabile con una persona che , da quanto ho capito, è all’oscuro della doppia, tripla (o forse quadrupla) vita di quest’uomo. È incomprensibile , ingiusto tutto questo. Un abbraccio. Anna P.
Cara Anna, ho la sensazione che il tuo amico ricalchi fedelmente lo schema di comportamento della generazione degli anni ’50, gli attuali sessantenni per intenderci. Senza voler fare delle generalizzazioni, non è infrequente, tra le persone di quella fascia di età, avere dei comportamenti simili a quello che mi hai descritto. Per certi aspetti , è un fatto culturale vero e proprio. Le tue fughe stimolano sicuramente il suo istinto di cacciatore e per questo ti cerca nuovamente, vuole riprendersi la sua preda e, appena se ne appropria , perde l’interesse. Non credo che ci sia amore in tutto ciò. Posso percepire , invece, un’immaturità di fondo, molta insicurezza da parte sua e una buona dose di egoismo. Capisco la tua difficoltà nell’allontanarlo, ma sono anche sicura che ci riuscirai, se sei veramente determinata. Fino a questo momento la tua determinazione , la tua assertività non sono state abbastanza forti, come tu stessa hai detto. Infatti hai ceduto di fronte alla sua insistenza. Prova a non lasciarti intenerire dalle sue parole e vedrai che lo scoraggerai , se la preda fugge troppo lontano, il cacciatore spesso rinuncia, a meno che sia fortemente motivato. So che è molto difficile, che ci vuole molta forza per sopportare il dolore che da sola ti procuri respingendolo, ma non stai bene nemmeno vicino a lui. Ricordati che nessuno ha il diritto di mancarti di rispetto, né di usarti e , soprattutto , che non hai bisogno di lui per vivere.
Sono sposata da dieci anni con un mio coetaneo. Ci siamo conosciuti al liceo, siamo stati compagni di classe dal terzo anno fino alla maturità. Ci siamo rincontrati dopo la laurea, lui si è laureato in informatica e io in biologia. Abbiamo cominciato a frequentarci approfondendo la nostra conoscenza e fidandoci reciprocamente. Grazie agli anni passati al liceo abbiamo provato la sensazione di conoscerci da una vita, una specie di continuità nel nostro rapporto che ci ha portato al matrimonio in pochi mesi. Ora siamo entrambi alla soglia dei quarant’anni. Da un po’ di tempo il comportamento di mio marito è cambiato, è diventato sfuggente, poco attento alle mie esigenze e contraddittorio nel parlare. Tutto questo scatena la mia gelosia e frequentemente litighiamo perché io voglio controllare i suoi alibi e lui se ne accorge. Oltre alla gelosia, mi tormenta il senso di insicurezza che mi da il nostro rapporto, mentre prima mi sentivo protetta e sicura. Sto perdendo fiducia in me, attribuisco il suo cambiamento al fatto di non essere più attraente come dieci anni fa. Comincio ad avere le prime rughe e i capelli brizzolati. Ho paura di perderlo. Per favore aiutami!
Tutti abbiamo provato gelosia e possessività almeno una volta nel corso della vita. La paura dell’abbandono e la scarsa autostima, come tu stessa dici, sono causa di questo doloroso sentimento. Non vedo in te, tuttavia, i sintomi della gelosia patologica che è scatenata da fantasie inesistenti immaginate da uno dei partner. Probabilmente il tuo istinto, la tua intuizione ti stanno lanciando un segnale di allarme ed è giusto che tu lo prenda in considerazione. Non è detto, però, che tuo marito abbia necessariamente un’altra donna , potrebbe attraversare un momento difficile a causa dei suoi problemi personali, di lavoro, di stanchezza. Dovresti affrontare con lui l’argomento e parlargli con serenità dei tuoi dubbi e dei tuoi timori. Il controllo porta sempre conseguenze negative, infatti l’altro può avere reazioni di chiusura autodifensiva e questo peggiora il rapporto. Se vi siete innamorati e il vostro sentimento è cresciuto nel tempo trasformandosi in amore, se questo passaggio dalla passionalità alla stabilità affettiva è avvenuto o sta accadendo proprio in questo momento, non hai nulla da temere. Un abbraccio.
Gigliola Guberti
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