LA COLPA DEL “NON DARE”

A cura di don Carmelo La Rosa

antico testamento

Nel vecchio Testamento non è condannato il non dare ma la rapina. Qui, invece, questo ricco non è condannato per aver preso l’altrui, ma per non aver dato il suo. Non si dice che egli abbia fatto violenza a qualcuno, ma che faceva pompa dei beni ricevuti. Questo ricco non è stato punito per aver rubato, ma perché si abbandonò malamente alle cose che aveva ricevuto. Lo ha condannato all’inferno quel suo non essere guardingo nella prosperità, il piegare i doni ricevuti al servizio della sua arroganza, il non aver voluto redimere i suoi peccati, pur avendone tutti i mezzi. Il ricco non volle dare al povero piagato la più piccola porzione della sua mensa, e nell’inferno è ridotto a chiedere la più piccola delle cose. Negò le briciole e chiede una goccia d’acqua. (S. Gregorio Magno)

ricchezze

Tu che avanzi paludato nel tempio, che splendi di porpora, il cui capo è coperto di oro o alloro, una turpe indigenza sta per raggiungere il tuo errore e sul tuo capo pende un grave peso di povertà. Colui che tu disprezzi come povero, è ricco; Abramo gli prepara un trono nel suo seno. Tu invece, per mitigare le ferite della tua coscienza, attraverso le fiamme, gli chiederai una stilla d’acqua gocciolante e Lazzaro, anche se volesse, non potrà darti né impetrarti quel lenimento del tuo dolore. A lui è assegnata la vita in compenso dei mali di questo secolo, a te viene assegnata una perpetua pena di tormenti per i beni di questo secolo. (Firmico Materno)

il ricco e il povero

Se l’avaro stimasse la propria persona più preziosa della propria fortuna! Se potesse non mettere in vendita la propria anima per amore del denaro, e fintanto che resta in vita, non strapparsi le viscere!(Guerric d’Igny)

Nel prossimo vediamo Gesù, Gesù nel derelitto, Gesù nel prigioniero, Gesù in tutti.  (S. Giovanni Calabria)

il ricco e il povero 2

Non son beni nostri le cose che possono essere perdute a ogni momento della vita, come tutti i beni temporali. Son nostri invece i beni che non possiamo perdere. Son ricchezze altrui le ricchezze temporali; essere buoni e non mettere la nostra speranza nei beni temporali,questa è,invece,la nostra vera ricchezza.Ma questa ricchezza veramente nostra non ci sarà data,se non saremo fedeli nell’ amministrare i beni temporali; a questa condizione i veri beni ci sono stati predestinati. (Bruno di Segni)