“Intelligenza naturale Vs Intelligenza Artificiale”. Incontro con Federico Faggin

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RECENSIONI ED EVENTI

A cura di Maria Cristina Torrisi

L’INTERVISTA DI MARIA CRISTINA TORRISI

FOTO DI N.E.B.

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“Intelligenza naturale Vs Intelligenza Artificiale”. E’ il titolo dell’interessante conferenza che si è svolta ieri nella Sala C. Cosentini della Biblioteca Zelantea di Acireale.

Ospite d’eccezione il fisico Federico Faggin, pioniere della rivoluzione informatica, padre del microprocessore e di altre invenzioni che hanno rivoluzionato la tecnologia e il mondo in cui viviamo.

Il fulcro del complesso tema trattato ha puntato sulla proposta di una nuova scienza di un mondo interiore.

Così come lo scienziato ha affermato durante l’incontro – e scritto nel suo ultimo libro “Irriducibile”. La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura – c’è  qualcosa di irriducibile nell’essere umano, qualcosa per cui nessuna macchina potrà mai sostituirci completamente.

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<<Per anni ho inutilmente cercato di capire come la coscienza potesse sorgere da segnali elettrici o biochimici – ha affermato il fisico -, e ho constatato che, invariabilmente, i segnali elettrici possono solo produrre altri segnali elettrici o altre conseguenze fisiche come forza o movimento, ma mai sensazioni e sentimenti, che sono qualitativamente diversi… È la coscienza che capisce la situazione e che fa la differenza tra un robot e un essere umano… In una macchina non c’è nessuna ‘pausa di riflessione’ tra i simboli e l’azione, perché il significato dei simboli, il dubbio, e il libero arbitrio esistono solo nella coscienza di un sé, ma non in un meccanismo. Se ci lasciamo convincere da chi ci dice che siamo soltanto il nostro corpo mortale, finiremo col pensare che tutto ciò che esiste abbia origine solo nel mondo fisico. Che senso avrebbero il sapore del vino, il profumo di una rosa e il colore arancione?. Finiremmo col pensare che i computer, e chi li governa, valgano più di noi>>.

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<<Bisogna cominciare a guardare dentro di noi – ha ancora affermato Federico Faggin -, capire chi siamo, riconoscere che siamo di più di una macchina, capire che c’è dentro di noi una scintilla di divino. Una macchina, per quanto sia sofisticata, dentro ha il buio, non ha una coscienza, non c’è una interiorità. Il computer è semplicemente la somma delle parti, non c’è un qualcosa di più che non sia un’altra parte che controlla le parti, e quindi è sempre parte della somma delle parti>>.

Ma quali sono i rischi dell’Intelligenza artificiale?

<<Se è chiaro che l’intelligenza artificiale non è l’intelligenza umana e non ha l’etica, nel prossimo futuro i rischi gravissimi potrebbero essere due: dare troppo potere alle macchine, fino a prendere decisioni al posto nostro, e l’“uso oscuro” che possono farne i governanti e in generale chi controlla le macchine. Se cominciamo a dare alla macchina l’autorità di prendere decisioni di vita o di morte sugli altri questo sarebbe la fine dell’umanità”.>>, ha risposto puntuale a questa domanda Federico Faggin.

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Prezioso l’intervento del dott. Enzo Coniglio, già funzionario del Ministero degli Esteri, amico da circa quarant’anni del Faggin, il quale ha più volte ribadito, a testimonianza di quanto a cuore gli sta la Sua Città d’origine, che l’investimento sull’etica e sulla cultura costituiscono il più valido strumento di sviluppo. <<Il futuro di Acireale e della Sicilia deve puntare su un’ altra qualità di vita!>>, ha affermato.

A moderare l’incontro, il Presidente dell’Accademia, dott. Michelangelo Patanè, il quale ha posto importanti quesiti sul tema proposto, interrogandosi sui rischi dell’intelligenza artificiale che, d’altro canto, mostra anche la sua utilità, nonostante non potrà mai sostituirsi all’umano.

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Il prof. Don Vittorio Rocca, docente di Teologia Morale presso la Facoltà Teologica di Sicilia, ha parlato della visione postumanista dell’uomo in cui siamo immersi. Dal Concetto di vita (superiorità dell’informazione della materia) alla Costituzione dell’uomo ( non esiste alcuna anima immortale); dalla Concezione di corpo umano (rimpiazzare parti del corpo con la robotica) alla Configurazione di una macchina intelligente, questi fattori si configurano con quella visione postumanista che prevede una rivisitazione degli schemi interpretativi di stampo umanistico nel momento in cui i progressi dell’informatica e delle biotecnologie arrivano a cambiare la natura umana. Un pensiero che si scontra ampiamente con la Coscienza, con l’anima, con la ricerca del sé.

La conferenza ha registrato una viva partecipazione tra il pubblico intervenuto ed un dibattito aperto. Intervenuti, fra gli altri, il  sindaco, ing. Stefano Alì ed autorità dell’Amministrazione acese.

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