IL ROTARY E LA POLIO

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ATTUALITÀ

IL ROTARY E LA POLIO

A cura di Teresa Maccarrone

Il suo fondatore Paul Harris era un avvocato e un giorno tenne una riunione a Chicago con altre tre persone, un commerciante, un ingegnere e un sarto. Erano di nazionalità, religione e costumi
differenti. Hanno instaurato una sincera amicizia, si riunivano due volte a settimana. Di comune accordo, intrapresero una prima attività benefica per tutti: la costruzione di un servizio igienico pubblico in Piazza del Municipio a Chicago e come simbolo scelsero la Ruota. Si può affermare che fu questo il primo club, in seguito esso fece i proseliti in quasi tutte le nazioni del mondo.

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Il Rotary è uno stile di vita buono, naturale, completo e pieno di amicizia. Connette il mondo in quanto è un
punto di riferimento delle Comunità del mondo intero e crea opportunità. Il Rotary è così strutturato: Presidente Internazionale, Distretti con a capo un governatore, Club con a capo un
presidente, soci. Questi ultimi fanno una scelta di vita da soci a rotariani disposti ad osservare, conoscere, servire, agire con il cuore e le mani, collaborando così per il bene sociale al di sopra di ogni interesse personale. I rotariani nella vita quotidiana possiedono professionalità, alta moralità, senso dell’appartenenza e responsabilità sociale e si rendono utili agli altri; donano tempo e denaro per eradicare malattie endemiche, collaborano con l’UNICEF, coltivano l’etica che è l’imprinting dell’associazione rotariana. I soci mettono in pratica i valori fondamentali del Rotary Internazionale: libertà, democrazia, amicizia fra tutte le genti, disponibilità, tolleranza, pari dignità che riconoscono ad ogni creatura umana, giustizia e correttezza, altruismo disinteressato. Svolgono attività di” Server”, reclutano volontari, sensibilizzano il pubblico, raccolgono fondi per migliorare vite umane, sostengono un’ampia progettualità che verte sui bisogni del territorio e i problemi che affliggono i Paesi sottosviluppati. Ogni club sceglie e svolge progetti distrettuali e internazionali. I primi quest’anno vertono sull’ambiente, sull’educazione alla salute, sull’alfabetizzazione e sulla
formazione. I secondi sulla Talassemia nel Marocco e la debellazione della polio nei Paesi dove detta malattia persiste ancora e miete vittime. I soci si impegnano in attività di solidarietà, donano tempo e denaro per eradicare malattie endemiche come la polio, o poliomielite, una malattia che provoca paralisi e può portare alla morte.

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Il poliovirus viene trasmesso da una persona all’altra, di solito attraverso l’acqua contaminata, colpisce il sistema nervoso a qualsiasi età, ma soprattutto ibambini di età inferiore ai cinque anni. La polio non è curabile, ma può essere prevenuta attraverso i vaccini. Nel 1985 il Rotary International ha lanciato il Programma POLIO PLUS, ciò harappresentato la prima iniziativa per ERADICARE LA POLIO, vaccinando i bambini su larga moltitudine. Le prime vaccinazioni sono state somministrate nel 1979 nelle Filippine.

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Il Rotary si è impegnato a raccogliere 50 milioni di dollari all’anno per la lotta contro la polio. In qualità di partner principale della Global Polio Eradication Initiative (GPEI) provvede alla sensibilizzazione del pubblico, al reclutamento di volontari e alla raccolta fondi. Tali azioni, fanno registrare risultati positivi. Infatti, nel 1988 c’erano 350.000 casi di polio all’anno in 125 Paesi, oggi i casi appaiono ridotti del 99,9 percento e solo due Paesi continuano a riportare casi di poliovirus selvaggio: Afganistan e Pakistan. Grazie all’intervento del Rotary e dei suoi partner, quasi 19 milioni di​ persone, salvate dalla paralisi, adesso sono in grado di camminare e più di 1,5 milioni di persone si sono rese salve dalla morte. Nella lotta contro la polio enormi passi in avanti si sono fatti, ma per eliminare completamente la malattia dovremmo collaborare con appropriate e proficue risorse.

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Spetta a tutti noi darci da fare anche nel nostro piccolo mettendo in pratica l’insegnamento di Madre Teresa di Calcutta: “Quello che facciamo è soltanto una goccia nell’oceano, ma se non ci fosse quella goccia all’oceano mancherebbe”. Solamente così potremmo migliorare noi stessi e salvare
molte vite umane. ​