A cura di Mariagrazia Leonardi
In Sicilia, il paesaggio appare diversificato e complesso, animato da incisivi contrasti tra mutamenti antropici e permanenze storiche o naturali. La memoria della presenza greca, i residui della civiltà romana, e la città medievale, appaiono tutte sfaccettature di un paesaggio, dove la sedimentazione degli eventi storici ha lasciato culture diverse, interagenti o dominatrici per periodi più o meno lunghi.
La cultura bizantina, le dominazioni successive hanno lasciato beni archeologici, monumentali e artistici, che si perpetuano quali segni, a volte rilevanti ma spesso, purtroppo, distorti, nella configurazione e negli assetti del paesaggio.
Nel confrontarsi con un tale paesaggio la ricerca progettuale è obbligatoriamente coinvolta in processi di profonda conoscenza delle condizioni territoriali per giungere a strategie d’intervento mirate alla mediazione tra le tracce culturali del passato e le condizioni sociali e identitarie dettate dallo stato attuale.
Non si possono prendere interi territori e congelarli, paralizzandone le attività economiche, e quindi, dalla lettura delle presenze antiche ambientali e dall’interpretazione delle implicazioni territoriali indotte, gli indirizzi da seguire per il progetto sono quelli della salvaguardia e dellosviluppo creativo dei paesaggi culturali di speciale rilevanza, nel quadro di strategie integrate con lo sviluppo territoriale e paesaggistico.
Molteplici testimonianze storiche insite nelle nostre città contemporanee, o diffuse nel territorio regionale, si confrontano con i segni di un’architettura recente, in un dialogo che non si presentaesente da processi di distorsione pagati a caro prezzo in termini di squilibri urbani o ambientali.
Nel pensiero che la città sia un sistema di luoghi strutturato sulla stratificazione di memorie materializzate nelle architetture e nei suoi spazi, con la grande capacità di conservare e di trasmettere il ricordo delle proprie configurazioni passate attraverso la conservazione, lamodificazione, l’ibridazione dei suoi costruiti e dei suoi impianti urbani molte delle esperienze progettuali presentate dai 50 architetti siciliani riportati in rivista, investono la partecipazione, la rivisitazione, la riappropriazione della testimonianza storica in una proposizione architettonica contemporanea derivata da intenti di commisurazione della presenza del passato con le esigenze culturali e sociali di oggi.
Ma non solo! Gli architetti si confrontano con il progetto del Nuovo seguendo gli stilemi propri dell’architettura mediterranea, nella purezza volumetrica, reinterpretata in chiave contemporanea o estraniandosi volutamente dal contesto nell’inseguire nuove configurazioni formali nelle loro architetture parametriche.
Presentata allo Zo di Catania il 4 luglio e alla Ex Centrale del Latte di Barcellona Pozzo di Gotto (progetto di Bodàr – Bottega di architettura) in data 5 luglio, la redazione incontrerà nuovamente il pubblico in data 8 luglio 2013 alle ore 18.00 a Palermo, presso Cavallerizza di Palazzo Sambuca, Via della Vetriera 64.
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