IL RICETTARIO
A cura di Franco Di Guardo
Il famoso pezzo duro “Misto Umberto” è il classico zuccotto formato da diversi gusti, al quale i maestri pasticceri catanesi o acesi hanno voluto dare il nome a Umberto II di Savoia l’ultimo Re d’Italia. Pare che, almeno per la forma, si ispiri al “torrone di campagna” o “torrone gelato” il quale, a dispetto del nome, non è un gelato bensì una sorta di torrone molto morbido composto da diversi agrumi canditi con mandorle e zucchero fondente.
Il gelato “Misto Umberto” viene servito tagliato in quattro parti ed è composto da: gelato alla gianduia, che rappresenta la terra d’Italia, gelato al pistacchio, ciliegie candite e gelato al torrone, che rappresentano i tre colori della bandiera del Regno d’Italia e infine, al centro, il Pan di Spagna di colore
giallo oro che simboleggia la Corona.
I fratelli Francesca e Mario Prestipino, dell’omonimo Bar Pasticceria sito in piazza Duomo a Catania, raccontano che tutt’oggi i loro pasticceri realizzano con cura sia il delizioso gelato dedicato al Re che il “torrone di campagna”, queste prelibatezze affondano le loro radici nella storia grazie alla pluridecennale esperienza ereditata dal capostipite lo Chef Antonino Prestipino, il quale aveva collaborato per tanti anni con i Caviezel, rilevandone in seguito, nel 1976, l’antica pasticceria Svizzera.
Realmente si sconosce la pasticceria dove fu ideato il “pezzo duro”, ma lo scrittore e giornalista Pino Correnti, nelle sue pubblicazioni, afferma che fu realizzato dalle pasticcerie Savia e Spinella di Catania, altre fonti dicono che furono i maestri acesi a realizzarlo, infatti è presente nel bancone della storica pasticceria Bella di Acireale fondata nel 1919.
Sempre ad Acireale, all’interno del monumentale Palazzo Municipale, vi è il Museo delle Uniformi Storiche, dove è possibile ammirare l’uniforme appartenuta al Principe di Piemonte.
Il maestro pasticcere Carmelo Stramandino afferma che la ricetta e le dosi di questo storico gelato sono da sempre presso la pasticceria Urna di Viagrande e tramandate negli anni dai maestri pasticceri, egli stesso giornalmente prepara questo famoso “pezzo duro” dedicato all’amato Re. Il Caffè Pasticceria Ristorante fu fondato dal maestro pasticcere Lorenzo Urna nel 1885, ed ha rappresentato per più di un secolo il fiore all’occhiello della nobiltà catanese e non solo, vedendo accomodarsi ai suoi tavoli personaggi di caratura elevata, fra cui anche il Re d’Italia Vittorio Emanuele III, accompagnato dal Principe di Manganelli, in visita in Sicilia per osservare il grande spettacolo offerto dall’eruzione dell’Etna nel Giugno del 1923. Si narra che il Cav. Lorenzo Urna abbia personalmente preparato il pranzo in occasione di una visita del Re a Siracusa. Non tutti sanno che Re Umberto II, conosciuto come il “Re di maggio”, era la persona più titolata al mondo, seguito nella classifica araldica dalla Duchessa d’Alba di Spagna, dalla Regina Elisabetta II d’Inghilterra e dal Principe Ranieri di Monaco. Durante la sua Luogotenenza del Regno abolisce la pena di morte, concede il voto alle donne e pone le basi per le autonomie regionali di Sicilia e la Valle d’Aosta, mentre nel 1946 istituisce la data del 25 aprile come festa della liberazione dal nazifascismo. Al Sovrano gli furono dedicate molte pietanze e prelibatezze culinarie italiane, tra le tante ricordiamo: il timballo di “maccheroni alla Principe di Piemonte”, composto da pasta frolla all’esterno, ripiena di maccheroni conditi con salsa di pomodoro qualità “re Umberto” o “fiascone”, salsiccia, ricotta fresca, mozzarella fiordilatte e caciocavallo di Tramonti. Le “penne alla Principe Umberto” fatte con: cipolla, prosciutto a dadini, burro, panna, brodo vegetale, vino bianco secco, basilico fresco, zafferano e parmigiano. Gli “Agnolotti alla Principe Umberto”, pasta ripiena di: aglio, cipolla, salvia, verza, rosmarino, burro, formaggio sbrinz, noce moscata, polpa di maiale e vitello, conditi con burro, foglie di salvia e parmigiano. Il famoso dolce “Principe di Piemonte” fatto con strati di pasta frolla, crema alla nocciola piemontese, Savoiardi, liquore Strega e mandorle siciliane, la cui ricetta fu pubblicata sulla rivista “La Cucina Italiana” nel 1930.
Notevoli sono anche gli “spaghetti alla chitarra Re Umberto” con astice, scampi, calamari, gamberoni, cozze, vongole e polpa di pomodoro. Recentemente è stato ideato il gelato a stecco “Principe di Piemonte” alla nocciola, variegato con il cremino alla nocciola, con la glassatura alla nocciola e decorata con la granella di nocciola pralinata.
Re Umberto considerato da molti “il re signore” morì in esilio sussurrando la parola “Italia”.
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