…Resta, indubbiamente, nella storia della tradizione religiosa di ogni paese e di ogni città, questa testimonianza di S. Espedito per dire che giammai la fede in Dio può essere completamente staccata dalla cura delle cose terrene.
A cura di Maria Cristina Torrisi
“Il culto di S. Espedito ad Acireale”. E’ il titolo dell’interessante conferenza che si è svolta questa sera, 21 giugno, all’interno della monumentale chiesa acese di S. Domenico.
Alla presenza di diverse autorità politiche intervenute (tra gli altri, erano presenti il Pres. del Consiglio Salvatore Di Maria, l’Ass. Nives Leonardi, il Consigliere Rito Greco), ad introdurre sul tema e sul significato delle feste è stato il giornalista Antonio Trovato, il quale ha a lungo discusso sull’importanza della festa religiosa, “testimonianza culturale che mette in luce il genio peculiare di un popolo, i suoi valori caratteristici, le espressioni più genuine del suo folklore”. E, distinguendo alcuni Santi in tre gruppi – i protettori dalla malattia, dalle calamità e quelli legati al commercio- si è poi soffermato a parlare del culto di Espedito.
<< E’ un Santo ormai tramontato ad Acireale anche se oggi la Città avrebbe tanto bisogno, con la crisi economica in atto, di rivolgersi a lui.- ha affermato il Trovato- S. Espedito proteggeva i commercianti. Il culto, in voga molto nell’Ottocento, fu soppresso dalla Chiesa perché divenuto pagano. Si tratta di un Santo che faceva i miracoli molto speditamente, ecco da dove deriva il nome “Expeditus”. A lui si rivolgevano i commercianti che desideravano fare andare in porto le trattative. Acireale, in quel periodo, era molto affezionata al Santo, la cui statua, di Ignazio Castorina, è custodita nella Chiesa di Gesù e Maria, una chiesa piccola e poco frequentata ma con tantissimi culti. Infatti, oltre a S. Espedito, si festeggia pure S. Mauro, S. Stanislao. La chiesa conserva anche l’immagine della Madonna della Purità e lì sono state inoltre conservate le reliquie di S. Venera che poi furono traslate in Cattedrale.>>
Brillante l’intervento del prof. Alfonso Sciacca, le cui ricerche storiche sul Santo risalgono già a partire dagli anni ’80, periodo in cui si accostò allo studio della pittura acese.
Il termine latino del nome di S. Espedito si contrappone a “impedito” e riconduce all’antico soldato romano che camminava velocemente sollevando la sua toga affinché i piedi gli potessero andare velocemente. Il nome deriva dall’attributo di questo Santo che veniva incontro non solo alla devozione popolare ma anche, e soprattutto, alle necessità economiche del popolo.
<<Il culto di S. Espedito era particolarmente vivace e sentito ad Acireale alla fine del XVIII sec. – ha spiegato il Prof. Alfonso Sciacca – e poi continuò tranquillamente per tutto l’Ottocento; però ai Vescovi, non tanto e non solo il culto acese di S. Espedito, il culto in generale del Santo non sembrò essere affine alla sensibilità religiosa perché i fedeli chiedevano a Espedito non tanto grazie soprannaturali quanto, invece, il favore di intervenire nei loro traffici e nei loro affari. E quindi si mescolava un po’ il venerdì santo con il giovedì grasso e, preoccupati di questa mescolanza, di questa contaminazione, il culto di S. Espedito non fu più incoraggiato dai Vescovi e dalla Chiesa. Però resta, indubbiamente, nella storia della tradizione religiosa di ogni paese e di ogni città, questa testimonianza di S. Espedito per dire che giammai la fede in Dio può essere completamente staccata dalla cura delle cose terrene. Ecco, non c’è mai una fede che è essenzialmente mistica, essenzialmente ascetica. Questo forse sarà compito degli asceti, dei santi che si chiudono nei monasteri. Ma l’uomo crede in Dio e, credendo in Dio, ha la fiducia che Lui gli prepari anche una vita più tranquilla e più serena. Ed è un angolo pagano all’interno della religiosità cristiana. E noi, che ovviamente non siamo né mistici né santi e neppure conventuali, riconosciamo che, in fondo, la fede appaga i santi bisogni degli uomini che nella terra vogliono un poco di pace, vogliono esaudite le loro speranze, vogliono una vita serena. Per questo Santo Espedito mi è simpatico, perché viene incontro ai bisogni materiali degli uomini>>.
L’interessante iniziativa ha trovato adempimento anche grazie all’interessamento dell’ing. Salvatore Maugeri, il quale ha affermato: <<Da tempo nutrivo il desiderio di poter realizzare questa conferenza, per poter conoscere meglio la storia di quel periodo in cui nella nostra Città si venerava in modo primario questo Santo. Addirittura riusciva a superare anche S. Venera che era ed è la Patrona di Acireale. Ciò mi ha incuriosito, così dopo aver incontrato il Prof. Alfonso Sciacca, l’ho invitato per relazionare sul convegno>>.
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